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MESSINA − RENATO ACCORINTI − “SOLIDARIETÀ TOTALE” ALLA FAMIGLIA IMPASTATO

Immagine del redattore: Daniela GiuffridaDaniela Giuffrida


Di Daniela Giuffrida

“I delinquenti e la mafia oggi, come un tempo, hanno utilizzato la violenza per provare a piegare la volontà delle persone oneste, di chi combatte per affermare i diritti, la giustizia e la libertà.”

Così scrive Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, manifestando la propria solidarietà a Giovanni Impastato e alla sua famiglia all’indomani dell’incendio doloso che a Cinisi, ha distrutto la sua pizzeria. Un incendio che solo per caso non si è trasformato in una vera tragedia.

“La violenza è l’espressione più evidente della disumanità e della debolezza di chi vive senza ideali − scrive Accorinti − E come tale è destinata, prima o poi, al fallimento. Resistere, lottare per l’affermazione di valori altissimi, a qualunque costo, questa è la più grande forza che hanno gli esseri umani. Questa è la forza che ebbe Peppino.”

“E tutti noi − conclude − sulle sue orme, seguendo il suo esempio, continueremo a lottare a fianco della famiglia Impastato. La vittoria è già nel rimanere uniti, nel restare umani e nel crederci ancora”.

“Rimanere uniti, restare umani e crederci ancora” sono princìpi fondanti del pensiero etico dell’ex sindaco di Messina, princìpi che hanno caratterizato anche il suo pensiero politico. Assertore dell’idea che l’utopia non sia soltanto “roba da intellettuali” e convinto della sua realizzabilità anche nell’operare per il bene comune, nell’aprile del 2018, in occasione del 40° anniversario dell’ assassinio di Impastato, Accorinti aveva intestato a lui la stanza del sindaco al Municipio di Messina e durante la cerimonia era stata scoperta una targa in bronzo apposta poi negli uffici di Gabinetto a Palazzo Zanca.

La foto di Impastato ha trovato posto accanto a quella di Gandhi, del Presidente della Repubblica e alla foto di un homless, il senzatetto, Vincenzo, a cui l’allora sindaco aveva dedicato un ricovero con 30 posti letto.

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