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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

BAGHERIA (PA) – LEGAMBIENTE – PARTE LA CAMPAGNA “CIVICO 5.0”: L’IMPORT


Di Mara Trovato

Parte la campagna di Legambiente “Civico 5.0”, Sharing Economy Condominiale (Economia di Condivisione), ovvero: un altro modo di vivere il condominio”.

Un progetto pensato per sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori sull’importanza di un nuovo modello da vivere, quello del condividere oggetti e conoscenza, ma anche e sopratutto sull’importanza della progettazione e riqualificazione di strutture edilizie già esistenti e dei loro spazi comuni.

Le proposte di Legambiente sono di creare una campagna di comunicazione nazionale sugli strumenti che offre lo Stato riguardo:

  1. l’efficienza energetica e antisismica

quartieri di periferia


  1. il risparmio in bolletta che si ha nel tempo

  2. riqualificazione del territorio con la messa in sicurezza

  3. riduzione drastica sull’ inquinamento ambientale

Alcune realtà al nord già esistono e vanno dalla condivisione dello spazio abitativo, dell’ auto, bici, wi-fi;  alla manutenzione di un orto comune, di uno spazio gioco, di pannelli solari e fonti di energia alternativa, alla raccolta differenziata. Un esempio eccellente il condominio Vivit progettato per la terza età ma abitato da persone di tutte le età. http://fonti-rinnovabili.it/buzz-in-the-attic-2-2-2/

La dott.ssa Maria Concetta Lo Coco, nel suo intervento di domenica 15 aprile scorso a Bagheria, Palermo, a conclusione della giornata Condomini Aperti afferma che:

“Bisogna promuovere la Sharing Economy essendo una delle possibili soluzioni alla crisi sociale attualmente in corso poiché si basa su concetti come fiducia, solidarietà e sulla voglia di ricreare comunità.

Alla base di questo obiettivo c’è la centralità della relazione sociale come fondamento della società.

vicolo Randazzo


Nel mondo occidentale le relazioni familiari allargate (nonni, genitori, zii, cugini) e fra vicini di casa erano abbastanza diffuse ma l’avvento dell’era industriale e la creazione di nuove abitazioni più funzionali ai nuovi stili di vita, ha fatto si che il patrimonio relazionale e sociale andasse perduto.

Un patrimonio relazionale e affettivo costituito da fiducia, condivisione e collaborazione che è stato sostituito da mancanza di fiducia, individualismo e competizione con un impoverimento nelle relazioni sociali e con gravi conseguenze a livello sociale.

Le reti sociali formate da parenti, amici, conoscenti e perché no anche da vicini di casa, possono essere considerate una forma di protezione da situazioni di disagio che possono sfociare in psicopatologie più o meno serie (ansia e depressione maggiormente diffuse) e in casi estremi suicidio o violenza verso gli altri.

Da qui l’importanza delle reti sociali”.

Le relazioni e il loro patrimonio sembrano persistere ed essere favorite da contesti urbani e sociali a misura d’uomo. Nei paesini ad esempio tutti conoscono tutti, e la vita sociale,  è semplice e genuina. Nei quartieri periferici delle grandi città, invece assistiamo al fenomeno opposto, e la scarsa presenza di luoghi di aggregazione, non aiuta di certo.

Noi crediamo che la possibilità di relazionarsi,  di scambiare opinioni e idee, di condividere, non può che apportare un significativo miglioramento sia esso estetico, in termini di bellezza del luogo in cui si vive, che sociale, ambientale ed economico.

(Mara Trovato 03.05.2018)

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