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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

CATANIA – INIZIATA E GIA’ ESAURITA LA SPETTACOLARE ERUZIONE DEL VULCANO SICILIANO

Di Daniela Giuffrida

Lo scorso sabato, 27 luglio, si è aperta una fessura eruttiva alla base meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna e un fiume di lava incandescente ha percorso, nell’arco di poche ore, grandissima distanza.

Come solitamente avviene, il fenomeno è stato preceduto da un tremore vulcanico che, iniziato già alle prime ore del mattino, è andato via via aumentando, con una progressione costante fino a quando, intorno alle 08.15, le telecamere di sorveglianza non hanno mostrato intense emissioni di gas che scaturivano alla base del fianco meridionale del Nuovo Cratere di Sud Est: segno inequivocabile dell’apertura di una nuova bocca eruttiva.

Quasi immediatamente è iniziata una intensa fase esplosiva e dalla cima del giovane cratere è venuto fuori quello che gli studiosi del Dipartimento Vulcani delI’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia definiscono un “pennacchio gassoso” che, ricco di cenere è stato spinto dal vento sul lato orientale del vulcano, raggiungendo un’altezza di circa 4.500 m sul livello del mare. Poco dopo le ore 11.00 il personale dell’ INGV di Catania era già sui luoghi e stava conducendo i rilievi necessari a seguire il corso del fenomeno eruttivo.

Gli studiosi hanno annotato il susseguirsi di esplosioni che hanno generato dense nubi di cenere vulcanica, mentre, dalla parte meridionale della fessura eruttiva è emersa una colata lavica che si è diretta immediatamente verso sud, sud-ovest: alle ore 11.35, il fronte lavico più avanzato aveva raggiunto quota 2.850 metri sul livello del mare, propagandosi velocemente verso il basso. Intorno alle ore 14.00, il personale INGV presente in area sommitale comunicava che la colata lavica era ben alimentata e si espandeva rapidamente verso valle.

Durante il sopralluogo effettuato nel tardo pomeriggio della stessa giornata, i ricercatori dell’INGV avevano acquisito anche immagini termiche del campo lavico. “La telecamera termica – scrivono in un loro comunicato – esalta i contorni delle zone più calde (ricordiamo che la lava dell’Etna può raggiungere 1100-1200 °C). Nei primi fotogrammi del filmato, la ripresa inquadra il fianco meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), attraversato dalla fessura eruttiva, con il suo denso pennacchio di materiale piroclastico emergente dalla sua porzione sommitale.”.

La presenza sulle sommità del vulcano da parte dei vulcanologi si è protratta per tutta la notte. Domenica mattina abbiamo raggiunto telefonicamente il vulcanologo Marco Neri, I Ricercatore dell’INGV e gli abbiamo chiesto un aggiornamento sulla situazione attuale della nuova eruzione.

“Stamane (ore 03:40) – ha affermato il vulcanologo – i segnali provenienti dalla rete sismica di sorveglianza e monitoraggio dell’INGV hanno evidenziato una importante diminuzione sia del tremore vulcanico che dell’attività esplosiva al Nuovo Cratere di Sud-Est. Dallo stesso cratere, continua l’emissione di gas di colore chiaro, ma è privo di significative quantità di cenere e questo ci ha permesso di diramare un comunicato VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation)in cui affermiamo che non essendovi più ceneri in atmosfera si passa da livello rosso ad arancione. Questo significa una gestione degli aeroporti già da oggi più serena.”.


E l’attività effusiva?

“L’attività originata dalla fessura eruttiva apertasi ieri mattina lungo il fianco meridionale del nuovo Cratere di Sud-Est prosegue, mentre il Cratere di Nord-Est emette ancora dei piccoli boli di cenere bruno-rossastra, che si disperdono però rapidamente in atmosfera ricadendo in prossimità del cratere.”.

 Ma allora quale allarme è passato dal verde al giallo?

Quello è un altro discorso, riguarda la Protezione Civile Nazionale e indica il livello di allerta entro il quale la Protezione Civile si organizza in modo più attento, aumentando le relazioni con i “centri di competenza”.

“Centri di competenza”?

“Vengono chiamati così i centri culturalmente adatti a seguire questi fenomeni: l’INGV e un settore dell’Università di Firenze. Questi due Enti hanno le reti di monitoraggio più o meno su tutti i vulcani, ma in particolare sull’ Etna e sullo Stromboli. La Protezione Civile, dunque  fa riferimento a questi due Enti e alle reti di monitoraggio per stabilire le sue azioni conseguenti. Allora, siccome ieri in quel monitoraggio si sono evidenziati: l’apertura di una fessura, una colata molto abbondante e ceneri in aria, si è deciso – sulla scorta di una riunione che si è tenuta nel pomeriggio – di elevare il loro livello di attenzione da “verde”- sostanzialmente un’attività normale – a “giallo” che per loro significa una maggiore attenzione al fenomeno”.

Vi è relazione fra l’eruzione di oggi e la colata lavica che la settimana scorsa si è riversata nella Valle del Bove?

“La colata della settimana scorsa veniva fuori da una fessura posta alla base del cratere di Sud-Est e non, come si potrebbe pensare, dal Nord-Est, ma si tratta di due avvenimenti diversi. E’ accaduto però, durante le primissime e più intense fasi eruttive, che anche la bocca che la settimana scorsa ha alimentato la colata che finiva nella Valle del Bove, anche quella si è intensificata un po’ compiendo, però, un brevissimo percorso. Invece la colata di ieri emerge dal lato opposto del cratere di sud-est. “.

L’attività esplosiva continua ancora?

“Si credo che continui anche se potrebbe essere diminuita parecchio rispetto a ieri pomeriggio. Per fortuna, perché altrimenti avrebbe potuto fare più strada.”.

Ma qualcuno stamane dava il fronte più avanzato a 2.450 m sul mare.

“Si è vero, ma in ogni caso è comunque lontana da qualunque strada e non vi sono pericoli per la popolazione: è tutto tranquillo.”.

Vi recherete ancora sull’Etna oggi pomeriggio?

“Si certo, nel tardo pomeriggio perché si dovrà stabilire quanto percorso abbia ncora fatto la colata. Noi sappiamo che non è arrivata molto lontano, però serve una certificazione, ottenuta con strumenti precisi e ufficiali.”.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, nella serata di domenica ha comunicato che “nel corso del sopralluogo effettuato oggi da parte di personale INGV in corrispondenza delle bocche eruttive, è stato appurato che è cessata sia l’attività esplosiva che l’alimentazione della colata lavica. Conseguentemente, il campo lavico si presenta sostanzialmente fermo ed in graduale raffreddamento.”

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