Di Daniela Giuffrida
Dopo circa 25 anni di precariato, Orazio Vasta è costretto a difendere il proprio posto di lavoro “precario” anche con lo SCIOPERO DELLA FAME.
Sembra determinato a voler difendere il proprio posto di lavoro fino alle estreme conseguenze, Orazio Vasta, per lui si sono mossi i militanti di diversi sindacati e di quella Federazione del Sociale USB nelle cui fila lo stesso Vasta milita.
Ma chi è Orazio Vasta? Noi lo conosciamo come un serio giornalista freelance impegnato nel sociale “a tempo pieno” ma è anche e soprattutto un lavoratore “precario” che da 25 anni presta la sua opera presso il lido balneare “I Ciclopi”, una struttura confiscata alla mafia, sita sulla costa ionica, nei pressi di Acitrezza (CT).
“Ho lavorato per 8 mesi l’anno al Lido dei Ciclopi – ci racconta – oggi, dopo 25 anni di precariato e senza l’ombra di una stabilizzazione, mi ritrovo senza lavoro: nessuna “chiamata” niente di niente e questo anche per la persona che lavora assieme a me.”
“Lo scorso anno, ho iniziato a giugno – prosegue Vasta – ma nel febbraio precedente, nell’ambito di un incontro, il direttore del CdA Andrea Dara, aveva già annunciato verbalmente la programmazione. Discutibile e discussa, ma aveva almeno dato comunicazione.
Quest’anno cos’è successo?
“Quest’anno niente! Assoluto silenzio. Niente incontro. Niente comunicazioni. Solo messaggi da cifrare fra allargate di braccia, voci che girano a Catania, spostamenti di personale a tempo indeterminato, strane assunzioni nel comparto aziendale sito a Sigonella e dintorni.”
Sappiamo del suo impegno in seno ad una Federazione sindacale, cosa dicono i Sindacati?
“L’USB e la CGIL hanno chiesto separatamente un incontro. Ancora senza risposta.
Quindi, come pensa di muoversi?
“A questo punto, dopo circa 25 anni di precariato, invece della stabilizzazione, non mi rimane che difendere il mio posto di lavoro precario anche con lo sciopero della fame.
Domenica, giorno 3 giugno è previsto un presidio dell’USB, da tenere, durante le ore di apertura del lido. Ci sistemeremo accanto all’ingresso centrale dello stabilimento balneare, sulla ex Nazionale Catania Messina. Al presidio hanno già dato la loro adesione movimenti, partiti e associazioni. Ho già chiesto la presenza di Claudio Fava, in qualità di Presidente della Commissione regionale antimafia. Da non dimenticare, inoltre, che stiamo parlando di una azienda confiscata alla mafia, quindi proprietà dello stato, che non può, quindi. essere gestita a livello privato: da Cosa Nostra a Cosa Loro! “.
Accanto a Vasta si è schierata apertamente la USB Confederazione regionale-Sicilia che in un suo comunicato afferma la propria posizione a fianco del lavoratore e lo invita a voler desistere dal paventato sciopero della fame e a proseguire la sua giusta lotta senza mettere a rischio la propria vita perchè: “i padroni non sono degni del digiuno dei lavoratori!”.
Il comunicato
“Orazio Vasta è un simbolo dell’Italia di oggi: lavoratore precario per decenni presso il rinomato lido dei Ciclopi di Catania; lavoratore sull’orlo di un licenziamento senza causa e senza spiegazioni. Orazio è un simbolo dell’Italia agli ordini dell’Europa, dell’Italia del PD, del Jobs-act, dell’art. 18 ripulito e sterilizzato. Ma è anche il simbolo di quella parte di Italia che non ci sta, che non si rassegna e ancora non si arrende. L’Usb è con Orazio, lo sostiene sindacalmente e legalmente e al tempo stesso lo invita a desistere dal proposito di intraprendere lo sciopero della fame e a proseguire la sua giusta lotta con altri strumenti, perché i padroni non sono degni del digiuno dei lavoratori.
USB Confederazione regionale-Sicilia”
A Orazio Vasta la nostra solidarietà e il nostro invito a proseguire la sua lotta evitando strumenti drastici che, al di là dei danni che potrebbero arrecare alla sua persona, sicuramente influirebbero sulla sua presenza nelle giuste lotte che una città come Catania è costretta ad affrontare ogni giorno.