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DAKAR – ACCORDI BILATERALI ITALIA–SENEGAL? QUALI? FIRMATI? QUANDO?

Aggiornamento: 19 giu

di Daniela Giuffrida

Lo scorso 4 ottobre il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha presentato alla Farnesina il decreto interministeriale sulle politiche migratorie. Nel Decreto si evidenzia una sorta di accelerazione nelle procedure relative all’esame delle domande di protezione internazionale il cui iter verrebbe ridotto da due a quattro mesi al massimo, abbreviando così anche i tempi per il rimpatrio.

Durante la conferenza stampa seguita alla presentazione del Decreto, Di Maio aveva fatto riferimento alle “convenzioni” firmate con 13 “Paesi sicuri” fra i quali anche il Senegal.

“La redistribuzione negli altri Paesi Ue – aveva detto in conferenza il ministro pentastellato – non è la soluzione, dobbiamo fare molto di più in quanto a rimpatri, in termini di cooperazione allo sviluppo e accordi bilaterali con i Paesi d’origine.” Poi aveva aggiunto: “Questo vuol dire puntare sugli accordi bilaterali con i 13 Paesi “sicuri”, lanciarne di nuovi, rafforzare o portare a ratifica quelli esistenti.”

Ma a quali accordi bilaterali faceva riferimento?

“Il decreto di rimpatrio firmato dal Ministro italiano – sostiene Moses Sarr, Segretario di Stato per i Senegalesi all’Estero – afferma in sostanza che “Per ottenere un permesso di soggiorno (asilo) quando si  proviene da un paese sicuro, sarà necessario dimostrare che un ritorno al proprio paese di origine potrebbe causare grave pregiudizio alla persona stessa”.


“Il presente decreto pertanto – continua il segretario di stato senegalese – inverte l’onere della prova nella procedura di asilo. Quindi, contrariamente a quanto trasmesso, è un decreto di un governo sovrano e non un accordo con il nostro paese. Non siamo mai stati consultati su questo argomento, né tanto meno abbiamo firmato una convenzione o un accordo in questa direzione. È una decisione sovrana dell’Italia sulle condizioni di soggiorno degli stranieri sul suo territorio, così come il nostro Paese ha fissato le condizioni di ingresso, uscita e soggiorno dei nostri ospiti stranieri che vivono tra di noi.”.

Inappuntabile l’osservazione del  governo Senegalese: nel nuovo decreto del Ministro degli Esteri italiano, il Senegal è citato fra i “13 paesi sicuri” e si afferma  siano stati firmati accordi bilaterali fra i due paesi. A questo punto c’è da porsi e porre alcune domande al Ministro Di Maio e a farlo è Alioune Ndiaye, giornalista e direttore della TV Africa7.

“Il Segretario di Stato per i Senegalesi all’Estero – domanda NDIAYE – in un post pubblicato su Facebook  e in una intervista su un giornale online dichiara che il Senegal NON ha mai firmato alcun accordo con l’Italia. Ma sia il Ministro Italiano che i media hanno parlato di questo decreto.

Quello che vorremmo sapere è: chi fra il Ministero degli Esteri italiano e il Ministero degli Affari esteri senegalese non ha trasparenza per i suoi cittadini?

Nel  gennaio 2018, l’ex ministro degli Interni italiano Alfano ha dichiarato di aver firmato, durante un suo viaggio in Senegal, accordi con la sua controparte Sidiki KABA in materia di assistenza legale e immigrazione.

Luigi Di Maio, si riferisce a questi accordi precedenti? Oppure  l’Italia ha negoziato e firmato nuovi accordi con il Senegal?

La posizione senegalese e quella italiana necessitano di maggiori chiarimenti da parte dei due Stati e soprattutto da parte dei due Ministeri interessati. Soprattutto perché è  alle spalle del popolo senegalese e italiano che tutto si svolge.”

A noi non resta che ringraziare il collega senegalese per aver sollevato la questione e girare le stesse domande al nostro Ministro degli Esteri.

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