Di Beppe Miceli
SONO TUTTI A FARSI BELLI CON IL FATTO DI PIANTARE CENTINAIA DI ALBERI. Vendono così la propria immagine di bravi e illuminati amministratori, coloro che sono stati eletti per gestire al meglio le risorse economiche e quelle di protezione civile, per soddisfare la domanda sociale.
Abbattono pertanto diverse centinaia di alberi adulti “perché potrebbero essere divelti da una tempesta” per poi ripiantarne un numero non molto superiore.
In realtà, per poter sopperire alla monumentale sottrazione di CO2 (anidride carbonica) dall’atmosfera per cedere in cambio O2 (ossigeno) per effetto della fotosintesi clorofilliana, sarebbe necessaria una sostituzione di almeno dieci volte maggiore di piante della stessa specie.
Ti rispondono che quando saranno adulte quelle poche che mettono saranno più che sufficienti. Già, peccato che ci vorranno 40 anni prima che un pino possa avere le stesse dimensioni. Se poi al posto di un pino (che è sempreverde anche d’inverno) mettono una pianta a foglie caduche, allora sì che ci troviamo di fronte all’ignoranza e alla strafottenza più totale.
A questo punto però vorrei fare i conti in tasca a chi gestisce il denaro pubblico, cioè i NOSTRI SOLDI.
Quanto costa abbattere un albero adulto?
Quanto costa acquistarne uno nuovo?
Quanto costa impiantarlo scavando la buca, inserendo i dispositivi per l’annaffiatura e i pali di sostegno (tutori)?
Quanto costa garantire una regolare ciclicità delle annaffiature con mezzi e personale adeguato, almeno per i primi anni del post impianto?
Quanto si ricava dal recupero del legname che verrà utilizzato nelle centrali a biomassa per la produzione di energia elettrica?
Quanta salute viene sottratta alla cittadinanza in termini di qualità dell’aria e di surriscaldamento della temperatura nell’area urbana?