Di Daniela Giuffrida
Di quanto avvenuto a Genova ieri mattina, intorno a mezzogiorno, restano gli enormi cumuli di macerie di una campata del ponte “Morandi” sull’autostrada A10 – il viadotto sul torrente Polcevera alto quasi 50 metri – che sovrasta il popoloso quartiere di Certosa. Un ponte vecchio 51 anni che si è collassato, sbriciolandosi come un biscotto, sembra per il cedimento strutturale di un pilone.
Restano anche 35 vittime accertate dai Vigili del Fuoco, decine di feriti e tanti “dispersi”, resta una città spezzata in
due e famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni e restano i soccorritori che continuano a scavare alla luce delle fotocellule nella speranza di trovare superstiti ancora in vita.
Ma ciò che rimane oltre al dolore è l’amarezza provocata dalle tante “parole” provenienti da ogni dove, parole e accuse che si rincorrono e si intrecciano in uno squallido alternarsi di responsabilità attribuite e facezie senza senso: a fare da sfondo, ovviamente, i social. Frasi ad effetto, dunque, fatte da tanti “io lo avevo detto”, “la colpa è tutta sua”, ma che nulla tolgono e nulla regalano alla realtà: una sciagura immane si è abbattuta ieri sul nostro paese, una tragedia che ha coinvolto tante famiglie, una regione difficile per la natura del suo territorio e l’Italia intera. Una tragedia che verrà presto dimenticata come tutte le altre.
Fra i primi ad accorrere insieme a Protezione Civile, volontari di associazioni e semplici cittadini, i Vigili del Fuoco, come sempre in prima linea. Non ci stancheremo mai di sostenere le loro istanze volte ad ottenere più uomini specializzati e più mezzi per affrontare, nel miglior modo possibile, le continue emergenze che questo paese è costretto a subire: le responsabilità e le pene (sic!) da comminare, saranno invece stabilite dalle inchieste che verranno certamente istruite.
“Subito accertamento delle responsabilità e senza fare sconti a nessuno – dichiarano Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL e Franco Giancarlo, Segretario Generale della Confsal VVF, in un comunicato stampa congiunto, dopo aver espresso il loro più profondo cordoglio per le vittime e la massima solidarietà alle fammiglie coinvolte nel disastro.
”Allo stesso tempo facciamo presente che una struttura costruita nel 1967, come il ponte Morandi – affermano i due sindacalisti – dovrebbe essere oggetto di manutenzione periodica. Per fare un esempio diretto appare evidente che se non viene cambiato l’olio di una automobile il rischio di fusione del motore diventa concreto. Invitiamo quindi le autorità competenti a fare luce in tempi rapidi sulle responsabilità di questa tragedia senza fare sconti a nessuno”.
“Ricordiamo anche che Società Autostrade ha l’obbligo di provvedere alla manutenzione periodica e alle verifiche di
rito per evitare disastri in molti casi annunciati. Riteniamo che i cittadini che pagano pedaggi autostradali, anche salati, abbiamo il sacrosanto diritto di viaggiare in sicurezza”. Rileviamo inoltre che la Liguria è stata soggetta in tempi recenti a gravi eventi atmosferici che avrebbero dovuto spingere a controlli ancora più accurati e frequenti sulla effettiva sicurezza della rete stradale.
Infine – concludono Margiotta e Giancarlo – in queste ore in cui proseguono le opere di soccorso, ci auguriamo che il numero delle vittime non aumenti dal momento che ci troviamo in un periodo dell’anno in cui gli spostamenti autostradali si intensificano per l’approssimarsi del Ferragosto”.