di Daniela Giufrida
Lo scorso 22 giugno il dott. Alberto Pierobon, Assessore ai Rifiuti e ai Servizi di Pubblica Utilità in carica presso l’Assemblea Regionale Siciliana dal 7 marzo 2018, si è recato in visita al centro integrato della “Kalat Impianti Srl”, a Grammichele (CT).
“La Kalat impianti è un C.I. ovvero un centro “integrato”, appositamente attrezzato a ricevere ogni tipo di rifiuto urbano differenziato – afferma l’ing Romano, amministratore unico della Kalat impianti, raggiunto da noi telefonicamente – e ne garantisce il trattamento e lo smaltimento, rappresentando così una sorta di “eccellenza” in una Sicilia che vive sulla propria pelle il problema dello smaltimento dei rifiuti.”
Da cosa nasce la visita dell’ assessore Pierobon, tecnico dalla provata esperienza nel settore?
“Nasce dall’esigenza di verificare l’effettiva funzionalità di questo impianto, nell’ottica di un possibile ulteriore sviluppo dello stesso e di altri simili che, però, in Sicilia non esistono ancora.”
Quali sono le particolarità della Kalat impianti?
“La Kalat è unico caso in Sicilia di impianto “pubblico”, infatti, la società raccoglie e tratta i rifiuti di 15 Comuni del
Calatino (proprietari attraverso Kalat Ambiente SRR degli impianti) e di altri Comuni siciliani. Inoltre, mentre gli altri impianti siciliani provvedono alla lavorazione dei rifiuti solidi o umidi, nella nostra azienda lavoriamo tutti i rifiuti differenziati derivati dalla raccolta urbana, abbiamo, infatti, un impianto per il trattamento dei rifiuti umidi e uno per il trattamento di quelli secchi, quindi provvediamo alla lavorazione di entrambe le tipologie, ovvero di TUTTI i rifiuti differenziati che ci vengono conferiti in discarica.”.
A che punto è la raccolta differenziata in Sicilia?
“Dopo tanti anni finalmente i Comuni cominciano a fare le “gare” per la raccolta porta a porta questo, inevitabilmente, apporterà un aumento di rifiuti differenziati nelle discariche e sarebbe bene che tutti gli impianti fossero dotati di sistema di lavorazione e smaltimento dei rifiuti di tutti i tipi sul modello della Kalat che, ripeto, è un caso unico in Sicilia.”.
Quindi i rifiuti che arrivano a Kalat Impianti Srl vengono trattati, recuperati e riciclati: e poi, cosa ne è del prodotto finito?
“Abbiamo un impianto di compostaggio che tratta e recupera la frazione organica, e grazie all’impianto di selezione riusciamo a produrre dell’ottimo compost che cediamo agli agricoltori e a chi ne fa richiesta. Ciò che invece viene fuori dalla “piattaforma di lavorazione” come prodotto secco, una volta separato e differenziato dagli altri, viene venduto ai Consorzi.”.
Consorzi?
“Noi lavoriamo per i consorzi nazionali. Questi portano i rifiuti alla nostra piattaforma, dove noi li lavoriamo e, consegnando loro il prodotto finito, questi ci danno un contributo per la lavorazione. Ogni consorzio ci paga per il servizio che rendiamo, si tratta dei consorzi CONAI (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Coreve), quei Consorzi nazionali che garantiscono il ritiro dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro raccolti in modo differenziato e una volta recuperato il nostro prodotto “lavorato”, si occupano del riciclaggio dello stesso.”.
Una bella fase per la Kalat impianti, dunque dimenticati i problemi precedenti alla sua entrata in carica come amministratore?
“Si, abbiamo recuperato tutte le passività precedenti e superato i problemi nati dagli incendi che la scorsa estate ci hanno quasi messo in ginocchio, incendi per i quali la Procura sta ancora indagando. La società è in attivo ormai da tre anni, e inoltre ha inglobato a se tutti i dipendenti che gli sono stati trasferiti dall’ ATO ormai in liquidazione.”.
Perchè finanziare la Kalat?
“Perchè se bisogna investire denaro “pubblico” è preferibile farlo verso il settore pubblico agevolando i Comuni che potrebbero pagare meno tasse, cosa della quale beneficerebbero i cittadini tutti e non un singolo privato.
Perchè l’Assessore ha potuto verificare come l’impianto
funzioni perfettamente: la Kalat rispetta le regole e lavora bene; da quando ne ho assunto l’amministrazione non sono mai state comminate sanzioni di alcun tipo.
Perché la Kalat impianti è un’esperienza unica in Sicilia: 15 Comuni, per un totale di oltre 150.000 abitanti con una media di differenziata del 65%, media pari, se non superiore, a quella nazionale rappresenta davvero un’eccellenza da incrementare.”.
L’ assessore Pierobon ha preso atto dei programmi di sviluppo della srl calatina che, in attivo da quando è passata all’amministrazione Romano, garantisce ai Consorzi una produzione di circa 20.000 tonnellate/anno di rifiuti solidi e raggiunge una produzione di 27.000 tonnellate/anno di compost: finanziamenti opportuni potrebbero portare la capacità produttiva dell’umido a 40.000 tonnellate se si trasformasse l’impianto di compostaggio in impianto di trattamento della frazione organica, mediante digestione anaerobica (oltre al compost si potrebbe produrre biometano).
Gli investimenti futuri potrebbero se non risolvere, quanto meno dare un sicuro, grosso contributo alle necessità regionali di trattamento dei rifiuti.