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IMPIANTI A “BIOMASSA” E IL BUSINESS COLLEGATO

Immagine del redattore: Daniela GiuffridaDaniela Giuffrida

Di Beppe Miceli

Per chi ancora non lo sapesse riporto qui di seguito cosa si intende per BIOMASSA, prendendo per valida la definizione posta dalla Direttiva Europea 2009/28/CE, creata al fine di qualificare concretamente tutti i materiali di origine biologica che possono essere utilizzati per produrre energia elettrica.

Per BIOMASSA si intende : “La frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti

industriali e urbani”. Come potrete ricavare da queste definizioni si parla di RIFIUTI e non di deforestazioni gratuite del territorio laddove si intraveda la possibilità di ricavarne biomassa da “cedere” ai gestori degli IMPIANTI A BIOMASSA. Questi signori proprietari e gestori delle centrali nonchè degli impianti (strutture molto più piccole), sfruttando il beneplacito della Regione che sguinzaglia delle ditte specializzate a vario titolo nel “disboscamento-pulizia-bonifica del territorio”, bruciano la risultanza dei tagli e producono energia elettrica.

Questa viene immessa nella rete ad un prezzo di mercato a cui viene aggiunto un bonus-incentivo che può essere comunitario, statale o regionale a seconda dei casi. Qui di seguito (prima di esporre il mio pensiero conclusivo che vi prego di leggere) vi specifico le ulteriori gratificazioni economiche per chi si è buttato imprenditorialmente in questa iniziativa:

1) Gli incentivi del Conto Termico non sono cumulabili con le detrazioni fiscali né con qualsiasi altro incentivo erogato dallo Stato.

2) Se invece gli incentivi non sono statali, ma regionali o comunitari: a) Per i privati: cumulabilità con Conto Termico ammessa fino al 100% dell’investimento. b) Per le imprese: l’incentivo totale (Conto Termico + incentivo di altra natura, non statale) deve essere nei limiti di spesa prevista dalla normativa comunitaria vigente sugli aiuti di Stato.


Come potete vedere, la stragrande maggioranza di noi non sa nulla di questi argomenti e di quanto denaro gira alle spalle deidisboscamenti e delle desertificazioni ingiustificabili del territorio: distruzioni totali che impediscono la sopravvivenza e l’insediamento di specie animali e vegetali in un habitat già consolidato.

Restiamo sbalorditi quando assistiamo ai tagli e ci domandiamo il perchè di questa nuova “moda” scatenatasi da qualche anno a questa parte. Ecco perchè è necessario indagare a fondo su tale argomento e comprendere chi autorizza la costruzione di questi impianti, in quali e quante tasche vanno a finire gli incentivi e in cosa esattamente consistano i rapporti più o meno diretti col mondo della politica che ne sponsorizza così intensamente la diffusione.

Per approfondire ulteriormente l’argomento vi pregherei di collegarvi a questo sito web http://www.energiadallegno.it/incentivi/

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