Di Daniela Giuffrida
Parlare di Paolo Borrometi riesce un po’ difficile a chi scrive, è stato fatto tante volte su questo sito e ogni volta è stato uno “scatenarsi” di forti emozioni: dal dolore incontenibile ad ogni minaccia da lui patita, alla gioia per ogni suo successo e per “successo” intendo la giusta risposta alle sue accurate inchieste giornalistiche. Del resto è ciò che accade quando il protagonista di tutto questo è un serio professionista, una persona per bene e un vero amico. Potrei, adesso, raccontare il suo ultimo “successo”, ma preferisco che a farlo sia lui stesso, così come ha fatto sul suo profilo FB.

“Vi sembrerà una foto fatta male, invece questa è la foto della libertà, della vittoria, la testimonianza che denunciare conviene. Il bar simbolo del capomafia di Noto, Rino Albergo, chiuso per mafia dopo anni di denunce giornalistiche. Questa è libertà!
Lui che da questo bar in piazza, fra la meravigliosa Cattedrale ed il Comune, pensava di comandare su tutto e tutti. Invece Noto è libera. Avete visto? Nonostante le minacce e la paura, ecco perché è importante crederci. Bisogna fare squadra, contro il malaffare, le mafie, la corruzione. C’è un’unica ricetta: la legalità dei diritti.
Le Istituzioni non possono rimanere sorde al grido di dolore che si leva dalle comunità della zona sud della Sicilia. Sono molto orgoglioso di aver preso parte ieri a Noto all’assemblea partecipatissima sull’Ospedale. Ci deve essere attenzione sui temi riguardanti la vita delle persone. Ma dall’altro lato dobbiamo riconoscere che le Istituzioni non sono nostre nemiche. Bisogna parlare, discutere, riflettere.
Bisogna essere tutti insieme per cercare di mettere il diritto alla salute sopra ad ogni cosa. Sono certo che con questa chiave di lettura, senza campanilismi, si potranno abbracciare le richieste di questo meraviglioso territorio. La lotta contro le mafie è la lotta contro la corruzione in qualsiasi campo, da Rino Albergo a quello sanitario. Giornalisticamente sarò sempre accanto a Voi.
Ma intanto godiamoci questa foto, questa libertà, e questa grande soddisfazione.”