Di Daniela Giuffrida
Si è riunito oggi a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri per l’esame di un “corposo” ordine del giorno. Fra i punti in “esame preliminare”, un Decreto Legislativo riguardante il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
In particolare la discussione riguardava le Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, D.L. che modificava di fatto altri 2 Decreti Legislativi: il n 139 promulgato l’ 8 marzo 2006 – concernente le funzioni e i compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e il n. 217 del 13 ottobre 2005 riguardante l’ordinamento del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. A fine seduta si è dato il via libera alla riforma del CNVVF.
Scrive la CONFSAL VV.F., in una nota ufficiale.
“Il 6 luglio 2018 sarà una data da ricordare!
I vigili del fuoco stanno cominciando ad avere la considerazione che meritano. Il Consiglio dei Ministri di oggi ha definitivamente dato il via libera preliminarmente alla riforma dell’ordinamento del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ricordando che la legge delega non prevede alcun accordo formale con il sindacato ma semplicemente il “sentito” sindacale, abbiamo comunque svolto una incessante opera di pressing, un marcamento strettissimo e senza precedenti per portare a casa gli agognati miglioramenti in favore delle donne e degli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, destinando allo scopo ben 16 milioni di euro. Riteniamo sia importante e necessario ricordare i principali punti di modifica dell’ordinamento sul quale, tanti, forse troppi, nutrivamo serissimi dubbi sull’approvazione con il via libera da parte dell’attuale Esecutivo:
Il passaggio a vigile coordinatore a 12 anni di servizio rispetto ai 15;
La riduzione delle qualifiche da vigile;
Il passaggio della figura del capo reparto a ruolo aperto;
L’istituzione del ruolo direttivo speciale per il personale di concetto sia per l’area tecnica sia per l’area tecnica amministrativa e tecnica informatica;
L’istituzione del ruolo tecnico per il personale medico, ginnico, orchestrale e tecnico-amministrativo e tecnico-informatico (ex SATI);
Un aumento di posti, pari a circa 400, per il personale capo squadra;
L’inserimento degli elisoccorritori nelle specializzazioni;
Il ricalcolo dell’organico per gli specialisti nei passaggi di qualifica;
L’aumento di 21 posti per i dirigenti superiori dell’area tecnica;
L’istituzione della dirigenza tecnico-amministrativa e tecnico-informatica di 12 unità e l’inserimento dei funzionari tecnici-amministrativi e tecnici-informatici nell’area di contrattazione dei dirigenti e direttivi;
n. 500 posti di funzione per i funzionari tecnici e i funzionari tecniciamministrativi e tecnici-informatici.
Questi i principali punti che hanno caratterizzato il difficile, lungo e tortuoso processo di riforma ordinamentale dei vigili del fuoco garantendo un’evoluzione positiva delle carriere, in particolare di quelle che abbracciano il personale operativo (VF, CS e CR). Il provvedimento, dopo il semaforo verde del Consiglio dei Ministri di oggi, sarà inviato al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato concludendo il suo iter in seconda lettura al Consiglio dei Ministri.
Da parte nostra svolgeremo come sempre un’attenta e stringente opera di pressing anche sulle Commissioni parlamentari affinché tale processo ordinamentale possa essere migliorato in alcuni aspetti, quale ad esempio il riconoscimento della specializzazione per il personale TLC, ecc.
Nell’esprimere la nostra vivissima soddisfazione su tale provvedimento e ringraziando il Governo (Salvini e Candiani), unitamente ai Vertici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco (Frattasi e Giomi) per l’importante risultato, come Federazione Nazionale, ci poniamo entro l’anno un altro importantissimo obiettivo: raggiungere l’equiparazione stipendiale alle forze di polizia attraverso un provvedimento finanziario in favore del Corpo, ma anche: un aumento dell’organico di almeno 1.500 unità di vigili del fuoco affinché si possa rispondere in modo efficace alle esigenze legate alle carenze di organico che il Corpo storicamente presenta, dando una immediata risposta da tempo attesa, attingendo alle attuali graduatorie ancora cogenti (814, 250 e stabilizzazione); tutto ciò oltre alla revisione della pianta organica, assolutamente necessaria, per i posti da capo squadra, ricalcolando il rapporto vigile/capo squadra rispetto all’attuale proporzione numerica; valorizzazione delle qualifiche dirigenziali, direttive, specialistiche e comunque qualificate attraverso l’opportuna progettualità nell’attuazione delle nuove competenze attribuite al CNVVF dalla riforma ordinamentale del Dlgs 139 e di Protezione Civile; in ultimo, e non per ordine di importanza, la formazione del personale a pagamento, attraverso la sospensione del salto turno diurno che vedrà a rotazione la partecipazione di tutto il personale del Corpo o alternativamente sempre fuori dall’orario ordinario, straordinario e di turnazione come già avviene per i servizi di vigilanza e di pubblico spettacolo.
Ci adopereremo con ogni mezzo, visto che tutti i punti della nostra piattaforma sono stati complessivamente raggiunti, a portare a casa questi ulteriori provvedimenti, aprendo anche una riflessione e un ragionamento con i Vertici politici e istituzionali affinché i 500 posti di funzione previsti nell’Ordinamento possano rappresentare fattivamente quel nuovo ruolo di interfaccia tra il Corpo e i Sindaci, autorità di protezione civile sul territorio. Un ruolo fondamentale per la pianificazione e per la stesura dei piani di emergenza, affinché il Corpo possa svolgere sempre più al meglio la delicata funzione istituzionale negli scenari emergenziali per il soccorso e la salvaguardia del cittadino.
Un riconoscimento ineccepibile e meritato per tutto il personale del Corpo che da sempre svolge il complicato compito senza attribuzioni formali, ma con l’affettuosa e amorevole attestazione di fiducia della popolazione. Ora però, è il momento di non mollare, di non sedersi sui risultati raggiunti, ma, in sintonia con i Vertici politici e istituzionali del Ministero dell’Interno, di continuare e rimboccarci come sempre le maniche affinché questo possa essere solo il trampolino di lancio per il raggiungimento di altri importanti obiettivi che, oltre all’assegno di specificità, al contratto e agli aumenti previsti per gli emolumenti accessori, potranno ancora portare nuove risorse nelle tasche di tutti i lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
I lavoratori dei vigili del fuoco prima di tutto!”
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