di Daniela Giuffrida
«... E accadde proprio un martedì del mese di agosto, verso le ore 13:00, mentre stavo per completare una ricerca su internet per mettermi poi a cucinare, come sempre da quattro mesi, da quando tu, silenziosa al mio fianco, mi fissavi con quei tuoi grandi occhi espressivi pieni di amore e di speranza per il futuro: "Ogni cosa che tu dici si rivela poi giusta. Hai ragione anche quando le tue parole sembrano strane, quando predicono quello che non ci piace ma che accadrà come da te previsto ..."».
E come "egli" aveva previsto, il peggio era ancora a venire e sarebbe accaduto proprio quel giorno.
Questo è l'incipit di Sandy cronaca di un femminicidio in corso, l'ultimo lavoro - peraltro autobiografico - di Armando Birninì (Armando Siciliano, Messina 2024), una brutta storia dai contenuti a tratti foschi e drammatici a tratti dolcissimi: la storia di un grande amore destinato ad essere massacrato dalla presunzione arrogante di chi per denaro decide deliberatamente di eliminare psicologicamente una donna, Sandy appunto.
La protagonista è una creatura sensibile e fragile, a tratti quasi evanescente - in qualche modo ricorda la bella Ophelia di shakespeariana memoria - destinata a soccombere alle imposizioni assurde di una sedicente "amorevole famiglia" decisa ad annientarla pur di non perdere il possesso dei di lei beni.
Sandy si muove leggera fra trame ordite a dovere e complicità insospettabili, fra le menzogne di un paese intero e l'omertà becera e radicata di una intera collettività (compresi Servizi Socio-Sanitari e Forze dell'Ordine) che anziché aiutare il più debole preferisce schierarsi dalla parte del bulletto di turno, una "società civile" che si muove in tal modo per paura?, per ignavia? o forse soltanto per il solito "tiraacampà" che purtroppo ancora oggi vige incontrastato in alcune zone più o meno interne della Sicilia?
Sì, la storia si svolge in un paese non bene identificato della nostra Isola, fra le case dalle finestre socchiuse che si affacciano sui tramonti di un Mediterraneo innocente, le chiacchiere delle comari che condannano senza sapere e le raccomandazioni del solito curato che tanto caro sarebbe stato anche questo al Manzoni.
Il libro, dunque, offre agli occhi del lettore uno spaccato triste, a tratti drammatico, ma purtroppo reale di una terra particolarmente bella ma che, preda del narcisistico protagonismo di una società malata, stenta a protendersi verso una giustezza vera, verso quei valori di solidarietà e rispetto dell'altro che potrebbero fare la differenza e renderla più salubre e bella.
Nel leggere il testo, l'autore consiglia di ascoltare - come sottofondo - i brani riportati all'inizio di ogni capitolo. Come una specie di colonna sonora, questi brani accompagnano il dipanarsi degli eventi raccontati dal Birninì come un intercalare di delicatezza ancora possibile nonostante la crudezza degli eventi.
I brani inseriti sono di Alexandra Elene MacLean Denny (Merton, 6 gennaio 1947 - Wimbledon, 21 aprile 1978), Sandy Danny, «una cantautrice folk britannica nota per il suo particolare timbro vocale, dalle evocative coloriture nebbiose e dalle suggestioni spettrali: è stata la più importante cantante folk-rock britannica».
Sandy cronaca di un femminicidio in corso dal prossimo 10 agosto sarà in distribuzione anche in tutta la Sicilia.
Comments