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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

SANREMO – L’ITALIETTA PROVINCIALE DELLE APPARENZE CONSUMA IL SOLITO RITUALE

Aggiornamento: 5 giu


Di Davide Amerio

Lustrini, marchette, brand, scenografie, trasparenze, qualche canzone, e canzonette da rock star de’ noialtri esaltate dai social. Il rituale della fiera sanremese è tutta qui: il solito teatrino da provincia spacciato per evento storico.


TV accesa, post cena, ma già tengo un libro in mano. Oddio è stasera! Inizia Sanremo; di già?!? Eppure il duo Amadeus Morandi ci sfrigolava gli zebedei da almeno un paio di mesi…sono già passati? E perché il Telegiornale no? Notiziona tra le notizione…che faccio spengo?


Vabbè, intanto leggo e lancio un occhio; in fondo la curiosità c’è sempre; quasi un esperimento sociale per me: coma faccio a non appassionarmi mai a uno spettacolo che incolla davanti alla TV milioni di persone? Sono davvero così asociale?


Inizia…applausi, celebrazioni. Oibò! Han tirato dentro pure lui, il Presidente della Repubblica. Vabbè…si sa, Mattarella sta bene dappertutto…fa figo e impegna poco, come si diceva una volta.


Un minuto di silenzio per il terremoto in Siria-Turchia, migliaia di morti, una tragedia: finalmente una cosa seria…cala il silenzio…ma come? È ricominciato? Ma saranno passati 15 secondi, mica un minuto! Vabbè…si sa, il tempo è pubblicità in TV. Mica ci vogliamo intristire con le sciagure altrui. Tanto son già morti e poi noi abbiamo l’Aquila e Amatrice che vivono ancora da rifugiati; non abbiamo tutto sto’ tempo anche per gli altri.


Non faccio tempo a riprendere la lettura che arriva lui: il Re dei marchettari! Quello della Costituzione più bella del mondo…quello che Previti (quando governava Berlusconi) faceva scattare l’antivirus del computer al solo passarci accanto. Quello che…nel 2016, di fronte alla Schiforma Costituzionale targata Renzi & Boschi era scomparso, dimentico della Costituzione più bella del mondo.

Ora il nostro se la ricorda, e ne loda i padri fondatori, tra cui il papà del Presidente Mattarella. Nuova marchetta…ma almeno questa non la sapevo. Uh! Pensa! Ricorda persino l’art. 11 quello che “l’Italia ripudia la guerra per risolvere le controversie internazionali…”. Come sarebbe bello se tutti i paesi avessero questo articolo: ci sarebbe la pace nel mondo. Applausi!

Certo che…sarebbe altrettanto bello se il Mattarella – buono per tutte le stagioni,- magari non firmasse qualche decreto bombarolo che fornisce armi al Zelensky per costruire la pace…ma già! Per i teledipendenti i pericolosi nemici della pace sono (più o meno in ordine) i Russi, Putin, i Cinesi, e poi gli Anarchici e i No Tav.

A proposito del celeberrimo Zelensky: l’invito in pompa magna, con Fede al seguito, sembra essere stato ridimensionato. Vuoi vedere che qualcuno si è quasi quasi un po’ vergognato della trovata guerraiola pro domo U.S.A.?


Qualche canzone, finalmente, un po’ di musica…poi arriva lei! L’ape regina degli Influencer, la domatrice, l’imprenditrice, la difensora delle donne frustrate, abusate, e maltrattate. Tutto lei. Applausi che tiran giù il proscenio.


Invidia? Come no! Quando ero ragazzo, mia madre, tra i pochi (pochi pochi ,che usava così a quel tempo) meriti che mi riconosceva in pubblico, c’era quello di non aver mai seguito le mode, e non aver mai preteso l’acquisto di qualche capo d’abbigliamento firmato.

Figurati se 40 anni e passa dopo, mi faccio “influenzare” da ragazzetti/e che sponsorizzano i brand! Anzi, sono il brand. Quello che una volta si chiamava “marchio”, ma che ora il maccheronico americanismo de’ noialtri lo appella “brand”, con sommo spirito votivo, sacro altare su cui si officia il rito del consumismo che fornisce denaro e prestigio ai suoi sacerdoti, mentre il volgo sbava per briciole di imitazione, o per un selfie.


Vabbè…click, ho visto abbastanza.

Ma il giorno dopo, ovviamente, il circo continua. E allora l’ape regina ha sfornato gli abiti firmati, provocanti, equivoci, e il discorsetto di rito. E giù applausi e fischi, sul web, sui social, sulle testate giornalistiche. Ma di che si parla? Di nulla…ma il circo vive di questo. La TV vive di questo. Un eterno gossip di sé stesso, con le sue trasmissioni demenziali che diventano carta stampa demenziale, offrendo alle nuove generazioni l’illusione che il nulla sia qualcosa di concreto, da invidiare, da agognare, da imitare.


E poi scopri che un ragazzetto, che già si crede “una diva” del rock, sfascia il palco, prende a calci fiori, strumenti…e tutti fanno la faccia stupita.

Ma stupita di che? Della rappresentazione plastica di arroganza, presunzione, soperchieria, che migliaia di insegnanti si trovano a dover affrontare tutti i giorni in una scuola pubblica privata della identità e della autorità? Insegnanti depressi, frustrati, stressati, sottoposti alle angherie (quando non alle minacce) di ragazzini/e da prendere a sberle, per poi passare la mano sui genitori che credono di aver partorito principini e principesse di sta’ cippa.

Quale messaggio è passato a questi giovani, dopo una serata del genere? Lo fanno in TV! Lo ha detto la TV!

Sono oltre trent’anni di decadimento morale ed educativo consumati in trasmissioni sempre più a misura di Format, Brand, Consumo, giornalismo servile e cialtrone, dove si creano artificiosamente i sentimenti, si dibatte a suon di aggressioni verbali e insulti. Tranne le dovute eccezioni di merito, la media è poltiglia intellettuale, riproduzioni di feste caserecce, di banalità prive di intelligenza, ricche di culto per le patologiche ambizioni egocentriche dei protagonisti che ne fanno parte.


Uh! le sberle? Già mi vedo i pedagoghi de’ noialtri sobbalzare! Ma non si deve usare la violenza sui ragazzi! Bisogna parlare, farsi capire, comprendere, socializzare…

Vabbè se lo dite voi…noi (degli anni 50-60) siam cresciuti a suon di ceffoni, battipanni, cinghie, scarpe, punizioni…e siam pure sopravvissuti, imparando educazione, rispetto, e anche umiltà. Sono certo della necessità del cambio di modello educativo, per carità. Però, signora mia, da quello che vedo in giro, quello che avete adottato voi non sta dando granché di risultati positivi, anzi fa piuttosto schifo e alleva dei dittatori dalla culla…forse è il caso di farci qualche riflessione.


Il resto, come diceva Bennato, “sono solo canzonette…”, con qualche doverosa eccezione.

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