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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

TORINO – GRAVI DISTRUZIONI DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO

Di Daniela Giuffrida

per TG Vallesusa

“Il discutibile parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris sta cancellando quanto resta della nostra Cittadella (Sec. XVI). Si chiede l’abbandono del progetto del parcheggio e la ricostruzione di quanto è stato distrutto.”.

Questo quanto denunciato dal “Comitato Pietro Micca” di Torino in una nuova petizione lanciata sulla Community di Change.org. Il Comitato ha elaborato una proposta alternativa al parcheggio in fase di realizzazione nel pieno centro archeologico di Torino, ovvero: il Parco Archeologico Pietro Micca, centro di un Polo museale che comprenda la fortezza sotterranea cinquecentesca del Pastiss, il Museo Pietro Micca, il Maschio della Cittadella e il Cisternone.

Ma per capire di cosa stiamo parlando, dobbiamo fare un passo indietro nella storia del capoluogo piemontese.

Nel 1564 Emanuele Filiberto di Savoia, detto “Testa di ferro”, incaricò l’architetto urbinate Francesco Paciotto di progettare una imponente fortezza che sarebbe dovuta servire a difendere la città dai nemici. Quest’opera, detta la “Cittadella”, fu costruita lungo la cinta muraria di Torino, ebbe forma pentagonale, occupò una superficie di 40 ettari e fu eletta a simbolo della nuova Torino che, dopo Chambery, diventava capitale del Ducato di Savoia.

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L’enorme roccaforte permise la difesa della città durante la Guerra di successione spagnola e fu al centro dell’assedio del 1706 che vide la morte eroica di Pietro Micca.

Demolita dopo il 1856, oggi della Cittadella sopravvive solamente il Mastio, ossia l’edificio di ingresso a due piani della fortezza stessa, che servì come prigione dello Stato sabaudo e che, attualmente, è adibito a Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria; il Cisternone (un pozzo con la doppia rampa elicoidale) e, pressoché intatte, quasi tutte le gallerie sotterranee che ospitano il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706: un’ampia rete sotterranea di gallerie e di fortificazioni, una vera città sotterranea, attualmente visitabile solo in minima parte.

Oggi tutto questo sta per essere distrutto: la Giunta comunale di Torino, infatti, aveva dichiarato “prioritaria” la costruzione di un parcheggio interrato di quattro piani, per “eliminare le auto dalla superficie”. La Soprintendenza lo scorso anno, senza mettere al corrente i cittadini, ha autorizzato il totale abbattimento di tutte le opere in muratura ritrovate e così, un lungo tratto della Galleria Magistrale della Cittadella, in ottimo stato di conservazione, è stato distrutto privando Torino di un pezzo della propria storia.

Su pressioni del Comitato Pietro Micca, subito organizzatosi, il Ministero dei Beni Culturali si è visto costretto a intervenire e a sospendere i lavori del cantiere in attesa di una modifica del progetto.

Lo scorso 14 marzo 2016, il progetto modificato e nascosto alla cittadinanza è stato discusso e approvato in Consiglio comunale, mettendo ancora una volta i Torinesi di fronte al fatto compiuto. Inutile dire che il nuovo progetto disattende le proposte fatte dal Comitato.

Cosa accadrà adesso?

I lavori riprenderanno – sostiene il Comitato Pietro Micca – e le opere murarie rinvenute subiranno ulteriori

demolizioni per consentire il passaggio dei veicoli all’interno del parcheggio; le opere murarie saranno inglobate nel parcheggio (proprio com’è avvenuto in piazza San Carlo e in piazza Emanuele Filiberto); “i resti archeologici (della Mezzaluna des Invalides) verranno totalmente occultati all’interno di una piccola “stanza” sotterranea di m 30 x 11 e sigillata da lastre in cemento; non verrà ricostruita la Galleria Magistrale (della quale esistono ancora i mattoni originali) che, attraverso l’imbocco con la Galleria Capitale, avrebbe costituito il percorso naturale di visita al Pastiss.”

E’ inutile dire che l’intera area perderà di interesse turistico e che “l’operazione graverà sulle tasche dei Torinesi per ulteriori € 3.100.000 – sostiene il Comitato – che il Comune non incasserà a causa delle compensazioni. Si precisa che la ditta appaltatrice beneficia di un finanziamento regionale di circa 4 milioni di Euro e che la medesima, per alcuni decenni, incasserà le somme derivanti dalla gestione del parcheggio.”

Qui il testo completo della petizione e le richieste del Comitato Pietro Micca.

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