Di Daniela Giuffrida
Ha fatto scalpore la decisione di Luigi di Maio di presentare al Capo dello stato la lista dei futuri ministri che entrerebbero in carica, qualora il M5S dovesse “vincere” la prossima tornata elettorale.
Fra i nomi presenti nella lista di Di Maio vi è quello del generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Sergio Costa il quale si sarebbe detto disponibile ad assumere il prossimo, possibile incarico.
Ma è accettabile l’idea di un generale dei Carabinieri al comando di un ministero dello Stato? È vero, il generale è persona di indubbio valore e vanta un curriculum di tutto rispetto: è merito suo e del suo lavoro contro
il clan dei Casalesi se i rifiuti della Terra dei Fuochi sono venuti agli “onori” della cronaca, così come il rinvenimento della discarica ben “custodita” nel Parco Nazionale del Vesuvio; il suo impegno con la Direzione Nazionale Antimafia, infine, lo rende, certamente, persona adatta ad occuparsi di Ambiente.
Ma qualcosa ci lascia perplessi ed è per questo che, ben consapevoli che i punti di vista personali non inficiano le qualità delle persone nè la sostanza delle cose, riportiamo le parole di un agente della Polizia Locale: Giovanni Iannello Leone, persona altrettanto seria e al di sopra di polemiche sterili o immotivate.
“Sono abituato a pensare come colleghi – scrive Iannello Leone in un suo post su FB – tutti quelli che hanno una divisa da poliziotto e, con qualche criticità, anche i poliziotti militarizzati, i gendarmi. Spero che questo basti a non farmi dire “ma che vuole questo che non è uno di noi, ma è SOLO della Polizia Locale?”.
Sono abituato a pensare in termini di vicinanza tra tutti i ” toni del blu”, compreso il grigio-verde, il giallo verde e il nero: se una persona è valida, seria e corretta… beh direi che rimane tale, indipendentemente da quale “tonalità di blu” colora la sua uniforme. Se non lo è… in ugual modo non lo diventa.
Vorrei avanzare una critica da Cittadino.
Il Presidente del Consiglio (quello che i giornali chiamano Premier), viene nominato dal Presidente della Repubblica, scegliendo una persona che, nel parlamento eletto, esprime già una maggioranza o che sia in grado di conseguirla. Dopo di ciò il Presidente del Consiglio incaricato presenta la lista di ministri e sottosegretari. DOPO questo, non prima di essere incaricato, non prima del voto. Scusate la pedanteria e lo scarso gradimento di una mossa propagandistica maldestra, ma ritengo che le cose buone che vanno fatte debbano cominciare dalla osservanza delle giuste regole. Chi come noi porta una uniforme sa bene quanto sia importante osservare le giuste regole.
Si può ben far conoscere AI CITTADINI la propria squadra nella eventualità di una vittoria elettorale e del conseguimento di una maggioranza parlamentare, ma pensare di salire sul “Colle” e presentarla al Presidente della Repubblica, direi che è decisamente fuori luogo.
Per altro aspetto sarei ben contento che all’ “Ambiente” andasse una persona tecnicamente e politicamente competente. Può darsi che Costa lo sia. Però da Cittadino non amo molto l’idea di Militari nella Politica e nelle Istituzioni. Certamente degna persona, ma ritengo che l’Arma debba essere tenuta un po’ più al suo posto. Si sta “allargando” un po’ troppo per i miei gusti di Cittadino che crede e vuole il “primato del CIVILE” piuttosto che del militare o del religioso o della casta aristocratica.
Sapete, continuo a preferire i sistemi politici nati DOPO la rivoluzione francese, non quelli nati prima, con un tipo in divisa militare e titolato quale Re per “volontà di Dio e della Nazione”.
Se preferisco una polizia civile, immaginiamo un ministro.”