Di Beppe Miceli
Quando si parla di ambientalismo e di ecologismo si parte sempre dal presupposto che questi due termini siano strettamente dipendenti e collegabili alle necessità umane, dando per scontato che queste siano primarie e che tutto il resto debba adattarsi ad esse in maniera degna e “sostenibile”.
E’ il presupposto errato dell’uomo al centro dell’universo, di un uomo in cima alla scala evolutiva e proprietario assoluto della piramide alimentare a falsare lo scenario. Ecco perché è poco limpido e disonorevole affidarsi a ideali esclusivamente ambientalisti ed ecologisti se non si fa spazio anche all’animalismo e, come minimo, al vegetarismo.
Non può esistere ambientalismo senza animalismo e viceversa. Quanti di voi sono iscritti ad associazioni che si dichiarano a favore della natura ma che se vai a metterle all’angolo ti specificano che sono ambientaliste e non animaliste. E tu che credevi di tenere in tasca una tessera prestigiosa, resti con un palmo di naso scoprendo che l’animalismo è solo un aspetto molto secondario, sostenibile (sacrificabile) nella gran parte dei casi.
Sarebbe giunto il momento di farle sparire queste associazioni divise sui due fronti ambientalista-animalista e spesso in conflitto fra di loro, per unificarle in qualcosa di compiuto e perfetto dove l’uomo non fosse sempre e comunque al di sopra di tutto ma possa vedere tutelati i propri diritti alla stessa stregua degli animali e della vegetazione che compongono un habitat.
Purtroppo il potere e la politica hanno messo radici ovunque e sarà complicato riuscirci. Ma io ci spero sempre.
(foto di Beppe Miceli)