Di Daniela Giuffrida
“Raffaella era un’insegnante ed io vorrei che questa città rispettasse la sua memoria ed il mio lavoro”, quasi un desiderio quello espresso da Luciano Bruno, lo scorso 29 novembre al Campo San Teodoro di Librino, a fine spettacolo, ringraziando e salutando gli spettatori intervenuti alla prima del suo monologo “Principessa”, un desiderio che verrà presto realizzato.
La “prima” del monologo “Principessa” era stata presentata da Luciano Bruno presso il salone del club-house “Peppe Cunsolo”, al campo di San Teodoro a Librino, salone messo a disposizione dalla squadra “Briganti Rugby Librino”. Quel salone era uno dei luoghi simbolo della sua storia con Raffaella Maria Carrara, la sua “Principessa”, un’insegnante di lettere conosciuta per caso nel settembre del 2009, durante l’occupazione del CSA (ex Provveditorato agli Studi) di Catania. Quella “occupazione” faceva parte di una vera protesta che vide impegnato, in quel periodo, il mondo della Scuola, dell’Università e della Ricerca: personale di ogni ordine e grado del mondo dell’istruzione ed anche il mondo studentesco, si erano mobilitati contro i tagli inferti ai fondi destinati all’istruzione e alla Ricerca, dall’allora ministro, Mariastella Gelmini.
Luciano Bruno, ex ragazzo di Librino, padrone di una sicilianità limpida e vivace, giornalista per l’allora testata online “UCUNTU” ma da sempre vicino a “I Siciliani Giovani”, durante quell’occupazione aveva conosciuto Raffaella, un’ insegnante di Lettere tanto diversa da lui: due pianeti così diversi fra loro, eppure tanto simili (stesso cuore, stessa delicatezza interiore) avevano finito con l’attrarsi e fondersi in un unico mondo. Luciano si era innamorato di quella “principessa dai riccioli castani e dagli occhi azzurri” ed è ancora innamorato di lei, nonostante siano trascorsi quasi otto mesi dalla sua scomparsa.
Quella di campo S. Teodoro doveva essere, dunque, la “prima” ed ultima rappresentazione del suo lavoro, ma non è stato così: “Principessa” rivivrà ancora, stavolta in un contesto istituzionale, laddove lei stessa ha studiato per tanti anni, laddove ha conseguito la sua Laurea: il prossimo 20 gennaio alle ore 20.00, infatti, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania ed Officine Culturali, Luciano Bruno, porterà in scena il suo monologo all’Auditorium G. De Carlo del Monastero dei Benedettini, l’ ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
“Scritto e diretto da Luciano Bruno – scrivono le “Officine Culturali” in un loro comunicato ufficiale di presentazione – il monologo è il terzo scritto e interpretato dall’attore, che ha esordito nel 2010 con Librino, e ha proseguito l’attività con Eppiberdei: entrambi gli spettacoli, diretti da Orazio Condorelli, narrano l’infanzia di Luciano nella periferia Sud di Catania. Bruno, questa volta, ha deciso di assumersi tutte le responsabilità della messa in scena da solo. «Lo spettacolo – spiega – è ancora il racconto della mia vita. Ma questa volta il mio bisogno di ricordare e raccontare è servito come una sorta di terapia, per superare tutto quel che è successo. E ricordare Raffaella».
*Le foto sono di: Rachele To’ e Marianna Nicolosi; il “ritratto” di Mauro Biani