Di Daniela Giuffrida
“Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale….”
Era il 1917 e Antonio Gramsci scriveva così in una sua opera giovanile. Oggi, dopo anni di lotta No Muos, ci ritroviamo “costretti” a dover condividere il suo pensiero. Perchè se è vero che, nella vicenda MUOS, partecipazione estrema vi è stata da parte di Comitati ed attivisti, che sono intervenuti continuamente in tutti i modi leciti e pacifici possibili, sacrificando tempo, lavoro, affetti e molte volte anche la propria incolumità fisica, è anche vero che il peso di questa partecipazione è stato assolutamente “relativo”.
E’ servito a bloccare i lavori per tre lunghi anni, ma nei prossimi giorni si assisterà all’ennesima “messa in scena” che sentenzierà l’assoluta affidabilità e l’imprescindibile utilità del Muos, ancora di salvezza e baluardo di difesa per l’ incolumità dell’umanità intera.
“Abbiamo bisogno di far sentire il nostro dissenso, abbiamo bisogno di voi” – gridano ancora una volta i Comitati No Muos ad una popolazione siciliana insensibile e pigra. Conta oltre 5 milioni di abitanti la Sicilia, ma quante decine di loro hanno sentito il bisogno di unirsi alla lotta dei comitati e di far sentire il proprio dissenso? Quanti hanno risposto in questi anni alla richiesta di partecipazione alla lotta, alle manifestazioni, ai presidi ed oggi ci viene naturale domandarci: “sarebbe bastata la voce di TUTTO il popolo siciliano unito, per una volta nella vita dell’isola, ad interrompere questi giochetti subdoli da parte dei due alleati storici USA-Italia?”
Il dissenso dei soli Comitati sembra non sia stato sufficiente, l’impegno professionale e umano dei legali, gli studi e le conclusioni di un team di scienziati di fama internazionale, nemmeno: dove vige l’interesse “privato” dell’aquila statunitense, i codardi piegano le ginocchia, ai prodi non resta che soccombere.
Contro la verificazione disposta dal CGA, che vedrà nei prossimi giorni l’accensione delle tre parabole del Muos, contro la composizione del collegio formata esclusivamente da organi statali, contro una sentenza che ha tutta l’aria di essere stata già scritta all’alba dei tempi, i Comitati No Muos hanno lanciato l’ennesima petizione.
Di seguito il testo completo ed il link per collegarsi su Change.org ed apporre la propria firma.
IL CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA NON SIA SUDDITO DEL GOVERNO U.S.A.
Ciò che sta succedendo al Consiglio di Giustizia Amministrativa nella nota vicenda del MUOS è inaccettabile ed esige un immediato cambiamento di rotta.
Infatti, con la sentenza parziale n. 581/15 il C.G.A. ha voluto rinnovare la verificazione già svolta in primo grado dal Prof. D’Amore dell’Università La Sapienza di Roma che aveva evidenziato i gravissimi vizi delle autorizzazioni rilasciate per l’esecuzione del MUOS, che non garantivano né la salute dei cittadini né la salvaguardia dell’ambiente. Fatto inedito ed assolutamente inaccettabile, l’incarico è stato affidato ad un Collegio di 5 verificatori dei quali 3 sono Ministri della Repubblica (Ambiente, Salute e Infrastrutture e Trasporti).
Da subito abbiamo denunciato come questa verificazione fosse inaccettabile sia per l’assenza di terzietà e competenza tecnica dei Ministri (che sono organo politico e non tecnico del ministero, cui spetta di far rispettare l’indirizzo politico dell’esecutivo di cui fa parte il Ministero della Difesa, parte in causa) sia per i quesiti sottoposti ai verificatori che tendono a realizzare una sanatoria delle autorizzazioni i cui vizi sono palesi e inoppugnabilmente accertati dal giudizio di primo grado. Basti pensare che lo studio sul quale si basavano le autorizzazioni non teneva conto delle emissioni delle preesistenti 46 antenne (già spesso superiori ai limiti di legge), sul presupposto erroneo ed immediatamente smentito che sarebbero state dismesse.
Come se non bastasse il CGA, ubbidendo ad un’istanza del Ministero della Difesa, che sosteneva improbabili necessità di difesa della Scala di Milano e del Colosseo, non ha concesso al Collegio di Verificazione i termini richiesti per l’espletamento dell’incarico costringendolo ad una sorta di gara ad ostacoli che rende ancora più inattendibile (ove mai ce ne fosse bisogno) il risultato della verificazione stessa.
Il Collegio di Verificazione, inoltre ha presentato un crono programma nel quale viene anticipato che le misurazioni dei campi elettromagnetici saranno eseguite da ARPA Sicilia, che è parte in causa! Inoltre le misurazioni e le simulazioni saranno effettuate nelle condizioni di esercizio (presupposte in base alle dichiarazioni di parte dei tecnici del Ministero della Difesa) in violazione della regola che prevede che siano effettuate tenendo conto dei dati progettuali e nelle peggiori condizioni d’esercizio (tutti gli impianti funzionanti alla massima potenza). Ai tecnici di parte, poi, vengono concessi solo 4 giorni per le proprie deduzioni!
TUTTO QUESTO E’ INACCETTABILE
Tutti i cittadini interessati dalle radiazioni del MUOS e degli impianti NRTF preesistenti chiedono una GIUSTIZIA VERA!
Quella alla quale stiamo assistendo è un’autentica farsa che rischia di sacrificare alla tutela degli interessi del Governo USA, unico fruitore dei suddetti impianti, la salute dei cittadini e l’integrità di un territorio già martoriato dagli effetti dell’inquinamento del vicino petrolchimico di Gela.
Dichiariamo sin da ora di non essere disposti ad accettare i risultati di una verificazione viziata da tante violazioni di norme e resa inattendibile dalla carenza di terzietà dei verificatori, dei tempi necessari per una corretta valutazione e dei mezzi tecnici necessari. Oltreché eseguita in sostanziale carenza di contraddittorio essendo riservato ai tecnici di parte uno spazio eccessivamente esiguo.
Riteniamo che il Giudice Amministrativo debba valutare e sanzionare le gravi carenze delle autorizzazioni rilasciate nel giugno del 2011, provvedendo al loro annullamento anziché tentare a posteriori un’improponibile sanatoria, attraverso una verificazione totalmente errata e chiaramente orientata a non fare emergere la verità sul pericolo delle emissioni del MUOS e delle 46 antenne.
CHIEDIAMO
Con forza al Consiglio di Giustizia Amministrativa un’inversione di rotta che porti ad una valutazione serena e non subalterna alle richieste della politica statunitense delle molteplici violazioni che viziano le autorizzazioni riguardanti il MUOS, intanto revocando il Collegio di Verificazione e procedendo, ove necessario, ad una verifica tecnica, sia formale che sostanziale delle autorizzazioni oggetto del giudizio.
DICHIARIAMO
sin da oggi, che non riconosceremo autorità e denunceremo pubblicamente una sentenza che tenga conto degli elaborati del Collegio di Verificazione, nella sua attuale composizione e rispondente ai quesiti attualmente affidati ai Verificatori.
Un estenuante iter giudiziario che poco ci appassiona, insomma, per continuare a sottostare al ricatto politico ed economico degli Usa. Il governo nazionale ha deciso che per le strade di contrada Ulmo, a Niscemi, devono presidiare persino i militari dell’esercito italiano. Che significa un’ulteriore militarizzazione del territorio: come se non bastasse una Sughereta sventrata, come se non bastassero i marines e i controlli delle forze dell’ordine italiane, come se non bastasse una repressione che continua a colpire gli attivisti coi tempi mastodontici della giustizia italiana.
Noi però non ci arrendiamo: il Muos non lo vogliamo, e come noi le migliaia di siciliani e siciliane che hanno sempre supportato la nostra lotta e ai quali chiediamo un ulteriore sforzo. Oggi vi chiediamo una firma, ogni giorno ci aspettiamo la mobilitazione.