di Daniela Giuffrida
Sequestro della struttura MUOS, pene pecuniarie di 20.000 euro e un anno di arresto per ciascuno dei 4 imputati che si sono sottoposti ieri, 7 febbraio, al rito abbreviato nel processo per abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale.
Questa la richiesta del Procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera nella prima udienza del processo contro i responsabili dei lavori eseguiti all’interno della stazione satellitare NRTF di Niscemi, lavori finalizzati alla costruzione e installazione delle tre parabole del MUOS.
Secondo l’accusa, i tre imprenditori – il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e i titolari delle due imprese di subappalti che eseguirono i lavori Carmelo Puglisi e Concetta Valenti – avrebbero realizzato l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa”. (ANSA). Ricordiamo che il sito in cui sono state installate le tre parabole del Muos ricade in “zona A”, area sottoposta ad inedificabilità assoluta, condizione che l’ex dirigente dell’assessorato Ambiente e Territorio, Giovanni Arnone – imputato anch’egli – avrebbe dovuto rispettare non autorizzando i lavori, cosa che invece fece. Per loro l’udienza è stata rinviata al prossimo 23 febbraio.
Per gli altri tre imputati – Adriana Parisi, della “Lageco” (una delle società dell’Ati “Team Muos Niscemi”), il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, e l’imprenditrice Maria Rita Condorello della “Cr Impianti” – la prima udienza del procedimento con rito ordinario si terrà il prossimo 4 aprile.