di Daniela Giuffrida
per Team Giornalistico ValleSusa
Si è svolta oggi davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, a Palermo, quella che dovrebbe essere l’udienza finale del procedimento d’appello riguardante il Muos di Niscemi.
Dopo lunga attesa, stamane, i legali delle associazioni ambientaliste e dei Comitati No Muos, parti in causa nel ricorso presentato dal Ministero della Difesa contro la sentenza di primo grado del TAR Sicilia, hanno potuto presentare e discutere, ancora una volta, le motivazioni giuridiche e scientifiche che renderebbero illegale e nociva l’installazione americana.
La causa è stata mandata in decisione dai giudici siciliani ma non siamo certi che questo produrrà una sentenza definitiva: stamane, infatti, si è ripetuto l’identico cliché dell’ultima udienza, quella dello scorso 25 febbraio che, andata in decisione anch’essa, non aveva prodotto una Sentenza ma una Ordinanza (59/2016) con la quale il CGA aveva richiesto l’approfondimento della precedente verificazione.
L’approfondimento di Verificazione, come ampiamente relazionato dai Consulenti Tecnici di Parte in una relazione allegata alla Memoria Autorizzata che i Legali hanno depositato lo scorso 4 aprile (
ne abbiamo parlato qui), NON è stato eseguito così come’era stato disposto dai giudici del CGA.
Sono stati chiari i Legali e sono intervenuti: sulla dubbia scelta dei membri del Collegio di Verificazione, scelta che non lascia spazio al principio di proporzione (tre rappresentanti di Autorità Amministrative e solo due rappresentanti della comunità scientifica); sulla mancata verificazione delle emissioni delle parabole, “in cumulo” e alla massima potenza, con le emissioni delle antenne (in realtà esse sono state accese una alla volta e misurate singolarmente alla minima potenza) per il timore che il cumulo delle radiazioni potesse arrecare danno alla popolazione; per la qual cosa, non si capisce come – avviato l’impianto definitivamente – tali timori potrebbero venir meno.
Ma i legali hanno riferito anche sulla gestione dell’impianto da parte di soli tecnici statunitensi i quali, così come verificato da un Consulente Tecnico di parte, hanno effettuato i controlli attraverso un computer portatile con accesso “da remoto”, inviando informazioni e ricevendone da una stazione centrale “esterna” e perciò assolutamente autonoma dalla stazione satellitare NRTF -8 di Niscemi.
Ancora una volta, il legale di Legambiente ha evidenziato il proprio appello incidentale riguardo alla inedificabilità assoluta dell’area su cui ricade l’impianto Muos che, come sappiamo, non è solo un Sito di Interesse Comunitario (SIC) ma ricade anche in zona A, dov’è assolutamente proibito edificare alcunché.
A conclusione dell’udienza, il Presidente ha richiesto maggiori delucidazioni sul sistema di “connessione remota”, delucidazioni ampiamente rese dai Legali. Mentre l’Avvocato dello Stato ha chiesto il perchè di tale diffidenza nei confronti dei dati rilasciati ai Verificatori dall’Ambasciata americana. Quindi ha chiuso il suo intervento facendo riferimento all’acquisto di un’automobile straniera, per la quale giammai chiederemmo particolari tecnici e prove di funzionalità e quant’altro, fidandoci esclusivamente di quanto garantito dal costruttore (SIC!).
Cosa accadrà adesso? Chiederanno ancora, i giudici del CGA, ulteriori chiarimenti al Collegio di Verificazione o davvero arriveranno ad emettere Sentenza definitiva?