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Nato – Missione nell’Egeo e Sigonella? – A.Mazzeo

Immagine del redattore: Daniela GiuffridaDaniela Giuffrida

di Daniela Giuffrida

Vere e proprie organizzazioni criminali organizzerebbero le ondate di migranti che si spostano dalle coste dell’Africa verso quelle europee.

Lo avrebbe dichiarato il segretario alla Difesa statunitense, Ash Carter, nel corso di una conferenza stampa a margine della sessione della ministeriale Difesa, dedicata ad una richiesta di intervento presentata dalla Turchia (ANSA). Il capo del Pentagono, avrebbe così

annunciato il varo di una missione nel Mar Egeo (che verrebbe condotta da Grecia, Turchia e Germania) destinata a valutare i “flussi migratori” e smantellare la rete di trafficanti che sfrutta migranti e rifugiati. Carter avrebbe dichiarato anche di aspettarsi che gli alleati europei aumentino i fondi destinati a questa operazione, visto che gli Stati Uniti lo hanno fatto, quadruplicando i loro investimenti fino a 3,4 miliardi.

Non dice, il capo del Pentagono, quali saranno le modalità che utilizzeranno i “controllori” per valutare questi flussi e identificare i criminali, né perché l’operazione riguarderebbe solo il mar Egeo e non anche il Mediterraneo.

Tutto questo, mentre la base Nato di Sigonella si attrezza a diventare sempre più potente.

Il 14 novembre scorso, infatti – come riferisce Antonio Mazzeo sul suo blog – il Naval Facilities Engineering Command Office per l’Europa e l’Asia sud-occidentale della USNavy avrebbe pubblicato il bando di gara per la realizzazione, presso NAS 2 a Sigonella, di un sito fornito di attrezzature necessarie a supportare le telecomunicazioni via satellite del Sistema “Unmanned Aircraft System – UAS” e assicurare “lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione” dei droni in dotazione all’US Air Force e all’US Navy. 

Da Antonio Mazzeo

A Sigonella il centro satellitare per teleguidare i droni killer USA

La base siciliana di Sigonella si prepara ad ospitare uno dei principali centri al mondo per il

comando, il controllo satellitare e la manutenzione di tutti i droni delle forze armate statunitensi. Il 14 novembre 2015 il Naval Facilities Engineering Command Office per l’Europa e l’Asia sud-occidentale della Marina militare Usa con sede a Napoli ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione nella stazione aeronavale n. 2 di Sigonella (NAS 2) dell’UAS SATCOM Relay Pads and Facility, un sito fornito di tutte le attrezzature necessarie a supportare le telecomunicazioni via satellite del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System – UAS) e assicurare “lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione” dei droni in dotazione all’US Air Force e all’US Navy. Il bando, classificato con il codice n. 3319116r1007, prevede la demolizione e la rimozione delle vecchie infrastrutture ospitate nell’area e la realizzazione del nuovo centro per il controllo satellitare dei velivoli senza pilota con relative strade d’accesso per un importo compreso tra i 10 e i 25 milioni di dollari. La società contractor dovrà consegnare i lavori entro 550 giorni dalla stipula dell’accordo con il Dipartimento della marina statunitense.

Il progetto per realizzare in Sicilia l’UAS SATCOM Relay Pads and Facility era stato

presentato la prima volta al Congresso nell’aprile del 2011, ma l’approvazione è giunta solo in occasione della predisposizione del bilancio per le costruzioni militari per l’anno fiscale 2016. “Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologia”, è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. “Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari”.

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