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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

Tanicchia

Aggiornamento: 19 giu

di Daniela Giuffrida

Perché sei venuto a trovarmi giusto stanotte?

Sono anni che ti sei scordato di me e non passi più dalle mie parti, non un saluto, non un sorriso.. ho scordato perfino il suono della tua voce, il profumo del tuo tabacco. Ma forse no.

Perché sei venuto, perché proprio stanotte?


Sono partita, ho preso la mia macchina, ho indossato un pretesto e il sorriso più bello di cui fossi capace e sono andata lontano: restare a casa e aspettarti inutilmente mi avrebbe ferito oltremodo, si, meglio partire.

Mi fa male pensare a quelle fredde mattine di metà gennaio quando arrivavo da te, al mattino presto, per trovarti ancora a letto e svegliarti.

“Spostati uomo, fatti più in là, fammi un po’ di spazio please, daidaidaiddddaiiiii, muoviti uomo, fatti più in là!”

Tu mi mettevi il broncio, arricciavi il naso e poi:  “ma ci sei venuta o ti ci hanno mandata?”

Poi alzavi un sopracciglio, mi guardavi serio e un po’ di traverso, scoppiavi a ridere ed io ridevo con te: poi ti spostavi e sollevavi le coperte. Io con un salto ero già accanto a te, mi facevo piccina piccina e tu mi abbracciavi.

“Ti fai vecchio papo…”

“Ti fai vecchia Tanicchia…”

Mamma, serena sfaccendava in cucina, preparava il caffè per questi due “anziani” bisognosi di coccole.

Tu ed io, vent’anni di differenza e un altro anno vissuto insieme, tanti altri da vivere insieme: tu padre e io figlia, come in un film, uno di quei film in bianco e nero, a cui un regista distratto ha dimenticato di imporre sottotitoli e “fine”.

Un film pieno di confidenze speciali e poi discussioni, a volte litigi: tu fascistaccio, io anarchica e senza controllo e governo ladro e sto pugno di farabutti e… come si può andare avanti così?

E si andava avanti così, anno dopo anno, di compleanno in compleanno e la vita è passata.

Tu sei andato e non sei più tornato, io rompo sempre le balle al mio prossimo e mamma, mamma ha smesso di fare il nostro caffè: ha dimenticato come si fa, ha dimenticato tante cose, ha dimenticato il mio nome… ha dimenticato anche il tuo.

Ciao vecchiarello.

Tanicchia

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