di Daniela Giuffrida
E’ stato rinviato al 3 maggio prossimo, per un vizio di forma (mancata notifica ad uno degli imputati), il processo a Terna e ai funzionari della Soprintendenza di Messina per il pilone 40 dell’elettrodotto, a 380 KV, Terna-Sorgente Rizziconi.
Va avanti da anni, ormai, il braccio di ferro fra ambientalisti e Terna sull’elettrodotto in corso di realizzazione tra Calabria e Sicilia, una grande opera contestata dagli ambientalisti e dai comitati locali spontanei, sorti nell’area della piana di Milazzo, tra Pace del Mela, Serro, San Filippo del Mela e San Pier Niceto, in una zona dichiarata ad alto rischio ambientale poiché già sopporta gli effetti della presenza di una raffineria e di una centrale termoelettrica Edipower che sembra destinata ad essere trasformata in termovalorizzatore.
Ieri, 23 febbraio, si è svolta nell’ Aula B del Tribunale di Messina la prima udienza del procedimento relativo alla realizzazione nel territorio di Saponara, del Pilone n. 40 dell’ Elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi. Davanti al Giudice della IIa Sez Penale, dott. Grasso, sono comparsi il responsabile della U.O. VIIa ed il Sovrintendente della Soprintendenza ai BBCCAA di Messina. Era presente anche uno dei difensori del RUP della Società Terna e l’ Amministratore della Ceie Power S.p.A., entrambi imputati.
A causa del rinvio dell’ udienza di ieri, l’Associazione M.A.N onlus, autrice dell’esposto che aveva avviato il procedimento, ha dovuto rinviare la propria costituzione di Parte Civile, costituzione alla quale si procederà durante la prossima udienza, così come sembra avverrà anche per l’Associazione “Cittadini Villafranca Tirrena”, associazione che dal 2010 sostiene le popolazioni che non vogliono la realizzazione dell’elettrodotto.
“Con la citazione in giudizio – affermano le “mamme per la vita” di Saponara – è contestata la violazione delle norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’ambito 9, per avere realizzato in area sottoposta alla massima tutela, il pilone 40, la cui autorizzazione, rilasciata anni prima, aveva perso efficacia con la pubblicazione del piano perché l’intervento era in contrasto con lo stesso.”
“Il Piano Paesaggistico dell’ambito 9, anche se ancora in regime di salvaguardia – sostengono le “Mamme per la vita” – ha oggi un ruolo molto forte nella lotta contro l’inceneritore previsto a San Filippo del Mela da Edipower perché è alla base del diniego pronunziato dalla stessa Soprintendenza, sul progetto della società Edipower/A2A. Ed è proprio per l’importanza che ricopre questo Piano di tutela che dobbiamo e vogliamo incitare tutte le Istituzioni e le Autorità competenti a sostenerlo e a farlo approvare definitivamente dalla Regione Siciliana”.
Il processo iniziato ieri riguarda le violazioni commesse in relazione alla costruzione in contrada Serro Tondo di Saponara del pilone n. 40,
sequestrato a Febbraio 2015 dal GIP del Tribunale di Messina e dissequestrato dal P.M. Liliana Todaro nel Luglio del 2015, senza alcuna motivazione e nonostante la conferma del sequestro da parte del tribunale del riesame.
Ma se il pilone n.40 è stato dissequestrato in gran silenzio, da parte di tutti gli organi preposti (Terna compresa) forse per evitare le reazioni degli ambientalisti, cosa ne è stato del pilone n. 45 dello stesso elettrodotto sito, però, nella frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena? E soprattutto come pensa Terna di poter ultimare i lavori e rendere funzionante l’elettrodotto il prossimo giugno, senza l’ utilizzo di quest’ ultimo pilone?
Il pilone 45 è stato posto sotto sequestro dalla Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato, su decreto del Giudice per le Indagini Preliminari, il 13 gennaio scorso. A questi, erano state segnalate, dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, alcune anomalie in contrasto con il Piano per l’Assetto Idrogeologico della Regione Siciliana.