di Daniela Giufrida
Scrive Fare Verde-Vittoria, a proposito delle difficoltà ad avviare la raccolta differenziata riscontrate nel centro ragusano: “si tratta di criticità oggettive che riguardano il decoro, la tutela ambientale e la salute pubblica.”
“In particolare – affermano gli ambientalisti in un loro comunicato – ci riferiamo al proliferare di micro discariche abusive che infestano l’intero territorio, dalle nostre periferie urbane alle contrade della fascia trasformata, a forte connotazione serricola. Purtroppo, a nostro parere, il problema è drammaticamente strutturale e nonostante l’ installazione di telecamere da parte dell’Amministrazione comunale, riteniamo che questi mezzi risultino oggettivamente insufficienti.”
Sembra che centinaia di utenze a Vittoria non abbiano ritirato il kit per la raccolta differenziata e non si capisce dove questi cittadini conferiscano i loro rifiuti, “probabilmente – affermano gli ambientalisti – saranno gli stessi soggetti che si sottraggono al pagamento della TARI.”. Ma come si intende agire per stanare questi utenti? E come si agirà nei confronti di quelle migliaia di “invisibili” che lavorano e abitano le contrade del vittoriese? Questi, per quanto si sappia, spesso dimoranti in abitazioni improvvisate, senza contratto di locazione né di lavoro, una volta eliminati i cassonetti, in che modo smaltiscono i loro rifiuti?
Questi sono gli aspetti delicati che inducono gli ambientalisti di Fare Verde a porre all’Amministrazione comunale, interrogativi precisi, ovvero: in quale maniera tutti questi “irregolari” smaltiscono i loro rifiuti? Che azioni si intendono mettere in campo per metterli nelle condizioni di non delinquere?
“Il nostro territorio – concludono gli ambientalisti – da anni già martoriato e scempiato dall’abbandono di materiali inerti ed eternit, inquinato dalla diossina sprigionata da roghi di quintali di rifiuti, ha bisogno di soluzioni lungimiranti ed azioni celeri. Ben vengano le idee della città per la cartellonistica, chiesta da parecchi mesi, ma non nascondiamoci dietro alla “foglia di fico”! Al fine di non determinare un “cortocircuito”, occorre un vero confronto fuori dallo sterile agone politico, ed affrontare i problemi per avviare delle urgenti azioni a tutela del territorio e della salute pubblica, altrimenti il fenomeno, attualmente fuori controllo, rischia di propagarsi a macchia d’olio.”