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CATANIA – APPELLO ALL’ANPI: NIENTE SIMBOLI PD AL CORTEO DEL 25 APRILE

Immagine del redattore: Daniela GiuffridaDaniela Giuffrida

Aggiornamento: 19 giu 2024

Da diversi gruppi della sinistra catanese l’invito rivolto all’ANPI a dichiarare “non graditi” al corteo del 25 aprile i simboli del PD, definito nel comunicato inviatoci da Orazio Vasta – giornalista e militante della Federazione del Sociale USB-Catania – “il partito della guerra e della difesa degli interessi di chi si arricchisce sulle spalle del popolo lavoratore”.

I firmatari di questo appello hanno sempre ritenuto il 25 aprile una data importante e da attualizzare nel loro percorso di lotta politica. Questa data ci ha sempre ricordato che il lavoro svolto dai partigiani deve essere ancora ultimato: il loro anelito ad una società più giusta, libera dalle guerre e dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo deve essere raccolto. Viviamo infatti ancora in una società in cui ogni giorno muoiono 3 lavoratori perché i governi non hanno mai inasprito i controlli in materia di sicurezza sui posti di lavoro e anzi dal governo Renzi in poi è stato diminuito drasticamente il numero degli ispettori del lavoro.

Viviamo in una società in cui la spesa sociale per la sanità è stata tagliata di 37 miliardi di euro negli ultimi dieci anni e lo stato di collasso in cui versa è stato chiaro durante questo periodo di crisi sanitaria a causa del Covid. Viviamo in una società dove il potere di acquisto dei salari cala vorticosamente di anno in anno mentre il profitto di imprese e banche ha raggiunto cifre spregevoli Viviamo in una società in cui non si investe in alloggi popolari e migliaia di persone vivono l’incubo dello sfratto per morosità incolpevole o sono già in mezzo la strada Viviamo in una società in cui i tagli alla scuola pubblica sono abituali per tutti i governi che si sono succeduti e nei prossimi anni verranno tagliati altri 4 miliardi di euro.

A tutto questo si aggiunge che la guerra è oggi una realtà molto vicina, le contraddizioni tra potenze imperialiste per la spartizione di mercati e materie prime si è trasferita sul campo di battaglia. Per questa ragione ci sembra assurda la posizione del Partito Democratico che in nome di un atlantismo guerrafondaio ha promosso in parlamento, dapprima l’invio di armi da guerra in Ucraina già martoriata dalle bombe e oggi vuole destinare altri 13 miliardi di euro l’anno alla spesa militare, portando la spesa giornaliera a 108 milioni di euro. Lo stesso Partito Democratico è inoltre responsabile del massacro sociale che abbiamo descritto nelle righe precedenti.

L’ANPI coraggiosamente ha dichiarato il suo dissenso verso queste scelte che non faranno altro che acuire lo scontro e avvicinare lo scenario catastrofico della guerra mondiale. Per questo chiediamo all’ANPI un ulteriore prova di coraggio: dichiarare non graditi al corteo del 25 aprile i simboli del Partito Democratico che, scelta dopo scelta, si rivela il partito della guerra e della difesa degli interessi di chi si arricchisce sulle spalle del popolo lavoratore. Una scelta per onorare la memoria di chi con la vita ha lottato per far sì che guerra e miseria non facessero parte della vita delle generazioni future.

Comitato di Solidarietà Popolare “Graziella Giuffrida”; Fronte della Gioventù Comunista Catania; Partito della Rifondazione Comunista Catania; Partito Comunista dei Lavoratori Catania; Partito Marxista Leninista Italiano Catania; Potere al Popolo Catania; Spazi Sociali Catania; Red Militant Catania; USB-Federazione Sociale Catania


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