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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

CATANIA – FEDERAZIONE DEL SOCIALE USB E IL “MODELLO RIACE”

Di Daniela Giuffrida

In una nota ufficiale inviataci dal giornalista freelance e militante USB, Orazio Vasta, la Federazione del Sociale Usb esprime il proprio incondizionato sostegno al sindaco di Riace, Mimmo Lucano.

Il ” modello Riace” – afferma la Federazione nel proprio comunicato – mentre continua a subire i farneticanti attacchi razzisti, in modo particolare da parte del ministro leghista Salvini, è al centro di una forte campagna di solidarietà politica e umana che vede impegnati movimenti, associazioni e sindacati di base. Solidarietà che ha dato vita anche ad una sorta di cassa di resistenza con l’intento di sostenere direttamente le iniziative intraprese dal sindaco Mimmo Lucano.

La Federazione del Sociale USB esprime, dunque, il proprio sostegno incondizionato al sindaco della cittadina calabrese e si dice pronta ad aderire alle iniziative pro Riace “con la consapevolezza che la pratica politico-amministrativa dell’accoglienza realizzata nel comune di Riace vada difesa ad oltranza dalle politiche xenofobe dell’attuale governo gialloverde e dal razzismo dilagante.

Ma cos’è il “modello Riace”?

Si tratta di un progetto immaginato e studiato, quindi realizzato da Mimmo Lucano, primo cittadino di Riace da tre mandati consecutivi. L’idea iniziale nacque diversi anni fa quando questi vide arrivare in paese un gruppetto di curdi appena sbarcati e decise di ospitarli in quel paese che da tempo viveva una sorta di “desertificazione” umana dovuta all’emigrazione dei suoi abitanti.

Era all’nizio della sua carriera di sindaco, Mimmo Lucano, ma l’idea di aiutare i più poveri permettendo loro di salvare Riace prese sempre più consistenza, così egli decise di chiedere ai proprietari delle case abbandonate del piccolo centro, di poter restaurare i loro immobili per destinarli 

ad uso abitativo e turistico: questi accettarono ed egli vi fece sistemare all’interno i rifugiati, assicurando loro vitto e alloggio gratuito, inclusa l’elettricità. Unica richiesta rivolta ai rifugiati: che imparassero l’italiano e lavorassero, così le donne si dedicarono all’artigianato e gli uomini furono impiegati in lavori di ristrutturazione di immobili che, successivamente, sarebbero stati affittati ai turisti.

Da allora il modello Riace, ovvero della “accoglienza diffusa” (migranti ospitati in appartamenti indipendenti che vivono e lavorano in perfetta sinergia con gli abitanti del luogo) ha assunto sempre più consistenza e importanza e altri piccoli comuni si sono uniformati al “modello Riace” realizzandolo anch’essi. I risultati ottenuti hanno decretato il successo della iniziativa del sindaco riacese e hanno fatto sì che la rivista economica “Fortune” inserisse, nel 2016, il sindaco Lucano tra i 50 leader più influenti al mondo.

Tutto bene, dunque, ma dal dicembre 2016 i fondi destinati all’accoglienza vengono congelati e tutto va in standby: una commissione ispettiva della Prefettura di Reggio Calabria riscontra delle anomalie nei documenti finanziari dell’Amministrazione comunale. Nel 2017 altre ispezioni restituiscono altra verità e i commissari nella relazione finale dicono come “debba essere corrisposto immediatamente un acconto sul complessivo” dovuto: ma da allora i fondi non sono stati erogati. (AGI)”

Più volte Lucano ha chiesto la diffusione della relazione finale ma la Prefettura sembra l’abbia resa pubblica soltanto a febbraio 2018, dopo una denuncia presentata alla Procura di Reggio Calabria.

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