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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

CATANIA – NO ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA

Aggiornamento: 5 giu

Il prossimo 26 maggio nel corso della manifestazione regionale che si svolgerà a Palermo, verranno esposti tutti i “motivi” che hanno spinto l’ Unione Sindacale di Base a promuovere uno sciopero generale regionale.


La protesta vedrà coinvolte tutte le categorie aderenti alla sigla sindacale, dai Vigili del Fuoco siciliani al mondo della Scuola che sembra stia cambiando il suo ruolo educativo e da “maestra di vita e di cultura” sta sempre più assumendo quello diseducativo e devastante di “palestra di guerra”: è davvero questo ciò che vogliamo per i nostri giovani?      USB PI Scuola Catania non ci sta!

Di seguito la nota inviataci che pubblichiamo così come ci è pervenuta.

“E’ ormai senza sosta e senza limiti il processo di militarizzazione del territorio siciliano, militarizzazione che investe in pieno la scuola. Militarizzazione che, oltre la palese campagna di reclutamento rivolta al mondo studentesco per le forze armate e di polizia, alimenta l’obiettivo di rendere del tutto normale la risoluzione militare nelle controversie fra gli stati, di normalizzare la guerra. Un processo che si è accentuato con la guerra in corso in Ucraina, ma che è iniziato nel 2014 col Protocollo d’intesa tra il Miur e il Ministero della Difesa, protocollo ripreso dal Governo Renzi che ha sancito, attraverso l’Alternanza Scuola Lavoro, quella che oggi è una vera e propria militarizzazione della Scuola. Attraverso l’Alternanza Scuola Lavoro-PCTO, solo per fare un esempio, la base NATO di Sigonella è stata trasformata in una sorta di succursale per un bacino di oltre 350 fra studentesse d studenti di Catania e provincia. Ma in questi giorni, militari dell’Esercito Italiano, rigorosamente in mimetica, in nome di “Mira al tuo futuro”, che sembra un ordine ben preciso, hanno dato vita, presso il Centro Commerciale Porte di Catania, a dieci giornate di mostre, esercitazioni pratiche, esposizioni di mezzi operativi, sistemi d’arma e stand informativi per l’arruolamento. In tutto questo contesto non possiamo dimenticare che nei cassetti – grazie all’ attuale Presidente del Senato Ignazio La Russa – è pronto un Disegno di Legge sul sevizio militare volontario di 40 giorni rivolto ai giovani. Come non possiamo dimenticare o ritenere un pericolo scampato la proposta dell’attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanbattista Fazzolari di insegnare nelle scuole il tiro a segno. Proposta, ovviamente, sostenuta con grande entusiasmo dalla Federazione Italiana Tiro a Volo e dalla lobby delle armi.

Quindi, oltre ad una scuola sempre più aziendalizzata, che plasma il mondo studentesco allo sfruttamento schiavista del lavoro e alla precarietà lavorativa, c’è anche una scuola sempre più militarizzata, una militarizzazione che in Sicilia va oltre il PCTO, come dimostrano le bambine e i bambini delle scuole dell’infanzia trapanesi che, fino a prova contraria, certamente non rientrano ancora nei protocolli, ma che sono stati portati nella base militare di Birgi in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare italiana.

Come USB Scuola Catania, aderente all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, ricordando ai dirigenti scolastici e ai docenti che le caserme, tantomeno le basi NATO, sono luoghi estranei alla scuola pubblica statale, la quale deve continuare ad essere un luogo di confronto, di collaborazione, di solidarietà e di pace, porteremo il nostro NO AI PCTO, il nostro NO ALLA NORMALIZZAZIONE DELLA GUERRA e il nostro NO ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA E DELLA NOSTRA TERRA alla manifestazione regionale che si svolgerà la mattina di venerdì 26 maggio a Palermo in occasione dello sciopero generale indetto dall’USB.

USB PI Scuola Catania

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