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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

Comunicato dei legali No MUOS sulla sentenza del CGA n. 379/2015

In data odierna il CGA ha depositato la Sentenza n. 379/2015 relativa alla vicenda del MUOS di Niscemi. Si tratta di una Sentenza non definitiva con la quale accoglie parzialmente sia Motivi d’Appello del Ministero della Difesa, sia motivi di appello incidentale del Comune di Niscemi e di Legambiente.

In estrema Sintesi, il CGA, pur riconoscendo l’invalidità della cosiddetta “revoca delle revoche” del governo Crocetta del luglio 2013 annulla le revoche (correttamente qualificate dallo stesso CGA come annullamenti d’ufficio) del marzo 2013 sulla scorta della considerazione che il governo regionale non avesse compiuto una sufficiente istruttoria sull’effettiva carenza degli studi sugli effetti del Muos su salute umana ed ambiente, tale da giustificare gli atti di annullamento.

Quindi, per il Consiglio di Giustizia Amministrativa restano da esaminare le questioni riguardanti i vizi delle autorizzazioni originarie (del giugno 2011) denunciati dalle parti ricorrenti ed al riguardo ritiene non esauriente la verificazione eseguita in primo grado e ritiene di dover disporre un approfondimento mediante la nomina di un Collegio di 5 verificatori di cui due nominati dal Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (C.N.R.) e dal Presidente del Consiglio universitario nazionale (C.U.N.) ed altri tre individuati nel Ministro pro tempore della salute, nel Ministro pro tempore dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e, per i profili attinenti alla navigazione aerea (in ragione dei pericoli per la sicurezza pubblica e, quindi, anche per la salute delle popolazioni, ipoteticamente riconducibili al pericolo di incidenti aerei), nel Ministro pro tempore delle infrastrutture e dei trasporti.

I verificatori dovranno rispondere ai seguenti quesiti:

1) quale sia l’effettiva consistenza e quali siano gli effetti, anche sulla salute umana, delle emissioni elettromagnetiche generate dall’impianto Muos, quando funzionante, considerato sia isolatamente sia in cumulo con gli impianti di radiotrasmissione già esistenti e ricadenti all’interno del territorio siciliano potenzialmente suscettibile di essere investito dalle emissioni prodotte dal suddetto impianto;

2) se tali emissioni siano conformi, o no, alla normativa (sovranazionale, nazionale e regionale) in materia di tutela dalle esposizioni elettromagnetiche, di tutela ambientale delle aree SIC e di prevenzione antisismica;

3) se le emissioni elettromagnetiche dell’impianto Muos possano mettere in pericolo, tenendo conto anche della possibilità di un errore di puntamento delle antenne, la sicurezza del traffico aereo civile.”.

La prosecuzione del giudizio è fissata per la prossima udienza del 16 dicembre 2015.

La sentenza del CGA ci lascia molto amareggiati e perplessi in quanto non appare in alcun modo condivisibile la considerazione per cui l’annullamento delle autorizzazioni, fatto dalla Regione Siciliana nel marzo 2013, non sia legittima. Ricordiamo che quell’atto fu conseguente alla messa in luce, durante due sedute di commissioni regionali, di tutte le carenze istruttorie relative all’iter delle autorizzazioni. Ci lasciano seriamente perplessi le motivazioni del rigetto delle questioni di legittimità costituzionale, che in questi anni sono state sollevate anche in sede parlamentare e condivise da importanti costituzionalisti. Infine ciò che stupisce di più è la decisione di predisporre una nuova verificazione da parte di un collegio di cui tre membri su cinque sono ministri della Repubblica. In che modo potrebbe mai essere considerato un organo obiettivo un collegio così sbilanciato a favore del governo, di cui un ministero, quello della difesa, è una delle parti in causa? E su quali basi può essere fatta una nuova verificazione sull’impatto sulla salute e sulle interferenze aeree se i dati per i calcoli delle emissioni delle parabole del MUOS continuano ad essere secretati da parte della marina USA? Una sentenza che più che su un piano giuridico ci sembra muoversi su uno politico, calpestando ancora una volta i diritti delle persone che devono sempre sottostare ad interessi più forti e legati a logiche belliche e devastanti.

Avv.ti Sebastiano Papandrea e Paola Ottaviano Legali del Coordinamento regionale dei Comitati No Muos

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