Di Daniela Giuffrida
“CHIEDIAMO il dissequestro della OPEN ARMS e la revoca dei trattati-accordi italo-libici sui migranti” scrivono i militanti di Usb Migranti e si dichiarano solidali con Nicola Arboscelli che lo scorso 4 Aprile ha iniziato, a Ragusa, uno sciopero della fame e della sete, in segno di protesta contro il sequestro della nave ONG ProAction Open Arms.
Il Gip di Catania dopo aver accolto la richiesta della Procura distrettuale etnea per il sequestro della nave ONG ProAction Open Arms, ormeggiata dal 18 marzo presso il porto di Pozzallo, ha chiarito, se ce ne fosse stato bisogno, quale sia il “disegno” dell’UE, con il governo italiano in prima linea e cioè di impedire l’arrivo dei migranti sulle nostre coste, consegnandoli di fatto alle autorità libiche.
“Infatti – sostengono i militanti di USB – se l’equipaggio della nave umanitaria sequestrata avesse consegnato i 218 migranti ai miliziani libici, i migranti sarebbero stati deportati in uno dei lager, condannati dall’ONU. Tutto questo è il risultato degli scellerati trattati e accordi sottobanco stipulati dall’UE e dal governo italiano, con il ministro Minniti in testa, non si sa con quale Libia, considerato che non esiste un unico stato libico.”
La Open Arms, dunque, resta sotto sequestro, impedendo, di fatto, al suo equipaggio di utilizzarla in attività di salvataggio. Contro questo sequestro-blocco salvataggi, con un appello alla mobilitazione, è iniziato, il 4 aprile, lo sciopero della fame, che diventerà anche sciopero della sete, del militante pacifista Nicola Alessandro Arboscelli, detto “Irpo”: “Per la liberazione della nave Open Arms e per bloccare i respingimenti in Libia”.
La protesta si sta svolgendo a Ragusa, davanti alla Procura durante la mattinata e in piazza il pomerggio e la sera.
“L’USB Migranti – scrivono i militanti in un loro comunicato – accoglie e fa suo l’appello del compagno “Irpo” per fermare questa tragedia che si consuma in violazione di ogni sentimento di umanità e rispetto della dignità dell’essere umano. CHIEDIAMO il dissequestro della OPEN ARMS e la revoca dei trattati-accordi italo-libici sui migranti. DENUNCIAMO il teorema Zuccaro sulle ONG, che criminalizza chi salva vite umane, mentre nei lager libici continuano indisturbate inaudite violenze fisiche e psicologiche, compresa la vendita di esseri umani come schiavi, e di esseri umani che muoiono per fame.”
Ieri, 8 aprile l’USB è stata presente al porto di Pozzallo, a fianco di Arboscelli e di quanti si sono recati sul posto in segno di solidarietà verso il pacifista e il personale della nave sequestrata nel porto di Pozzallo. Ricordiamo che è ancora sotto sequestro nel porto di Trapani la nave “IUVENTA”, della ONG tedesca Jugend Rettet.
*foto di Orazio Vasta